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Diocesi. Chiesa di unità ieri sera in Cattedrale

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I doni dello Spirito Santo “raccontati”, condivisi e vissuti, nella Veglia di Pentecoste in Cattedrale

La Redazione – Veglia di Pentecoste nel segno dell’unità, della molteplicità dei doni, del servizio offerto liberamente alla comunità. E’ in sintesi il messaggio di una serata – quella di ieri, vigilia di Pentecoste – che in Cattedrale ad Alife ha visto intorno al Vescovo Mons.Valentino Di Cerbo,  sacerdoti e laici di diverse realtà parrocchiali, e la numerosa presenza dei giovani che questa mattina, sempre ad Alife, riceveranno il sacramento della Confermazione.
La preghiera, la cui animazione è stata affidata al Servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi (di cui è responsabile don Andrea De Vico), è stata insieme racconto e riflessione, animazione e meditazione in un susseguirsi di “scene” dalla Resurrezione alla discesa dello Spirito Santo, animate con il canto, il mimo, la preghiera dai giovani della parrocchia di Santa Maria del Rosario di Squille, Santa Maria delle Grazie di San Gregorio Matese e quelli dell’oratorio salesiano di Piedimonte Matese. “Questa è la Pentecoste – le parole del Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo. Non stiamo ricordando un evento ma celebrando e vivendo una straordinaria verità che questa sera si fa viva attraverso l’esperienza condivisa e partecipata di Chiesa. Ognuno ha messo a disposizione della comunità i propri doni, ognuno ha offerto un servizio: siamo un’umanità di “diversi” che si apprezzano, si confrontano ed edificano insieme.

Essere chiesa vuol dire “dare vita” ad un’armonia di colori e accogliere la richiesta di Cristo: quella di essere membra del suo corpo che insieme costruiscono e proteggono, accolgono ed amano”.
Accanto alla preghiera anche la testimonianza: un momento di intensa partecipazione è stato l’ntervento di Antonio Casale e dei giovani del Centro Fernandes di Castel Volturo, il centro di prima accoglienza per immigrati inaugurato nel 1996, luogo “sintesi” della Pentecoste, dove le diversità, le differenze, i dolori e le speranze parlano l’unico linguaggio della solidarietà e dell’accoglienza. La vita secondo i doni dello Spirito Santo è l’esperienza e l’esercizio di un’umanità che sa ascoltare e comprendere la diversità dei fratelli. E poi la testimonianza di una vita che si è aperta all’incontro con lo Spirito Santo, quella di Michele Mastroianni, seminarista della Diocesi.
Incontro di vite e di preghiere, di sogni e di attese, ma soprattutto  piccoli semi di vangelo che ieri sera hanno dato i frutti di una nuova Pentecoste. “La vita di ciascuno di noi sia un segno di speranza!”: con queste parole S.E.Mons.Di Cerbo ha lanciato l’invito ad essere apostoli della Pentecoste, inviati nei luoghi della quotidianità, dell’impegno lavorativo, familiare e di studio, a portare bontà, pazienza, pace, gioia, amore, fedeltà…

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