Lavori in corso per le Associazioni parrocchiali di Azione Cattolica della Diocesi di Alife-Caiazzo e di tutta Italia: in queste settimane infatti si stanno insensificando le assemblee parrocchiale per il rinnovo delle cariche associative, così come accade ogni tre anni, in vista dell’Assemblea diocesana elettiva (14 e 15 febbraio 2020) in cui – per il voto dei delegati provenienti dalle 14 parrocchie della nostra Diocesi in cui è presente l’AC – saranno scelti i nuovi responsabili del settore adulti, del settore giovani e il rappresentante per l’Azione Cattolica dei Ragazzi. Il Consiglio diocesano – come da regolamento – formulerà successivamente “la terna per la nomina del Presidente da parte dell’Ordinario diocesano” (Atto normativo, Azione Cattolica di Alife-Caiazzo, art.25 n.3)
Uno dei tanti momenti diocesani promossi dall’Azione Cattolica ma che in questa circostanza si carica del valore fondamentale della continuità: l’associazione prosegue il suo corso nel tempo guardando alla sua storia e attingendovi il bagaglio di valori che in essa si è generato, e guarda al futuro perchè la Chiesa cammina…
Un’assemblea elettiva (parrocchiale e diocesana) corrisponde ad un grande esercizio di democrazia in cui si sceglie qualcuno a rappresentare l’Associazione ed è individuato per una caratteristica di fondo e cioè la testimonianza al Vangelo, o più comunemente l’esercizio del battesimo, una missionarietà quotidiana dentro e fuori la Chiesa: “Coloro che scelgono l’AC sono chiamati a vivere da laici radicati “semplicemente” nel Battesimo: questo è il cuore del nostro carisma. La fedeltà ad esso ci impegna a far nostro, con consapevolezza e con radicalità, ciò che è comune ad ogni laico cristiano e a viverlo con serietà e con impegno; a coltivare la coscienza di appartenere alla Chiesa e a sceglierne la missione nella sua globalità… (Perché sia formato Cristo in voi, Progetto Formativo, 2004).
Ma a quale missione dentro e fuori la Chiesa?
Quella che ogni giorno, nella lettura dei segni dei tempi, chiede risposte ed azioni ai battezzati non sull’ieri o sul domani, ma sull’oggi. Risposte alle richieste dei poveri, alle domande dei giovani, il sostegno alle famiglie…
L’Azione Cattolica sceglie come tabella di marcia per i più alti obiettivi evangelici quello della formazione permanente che si vive nei percorsi suddivisi per età: farsi domande, vivere quell’azione interiore di tensione e di ricerca che umanizza e santifica, vivere in ascolto della parola di Dio… Insomma assumere un impegno che si tramuta in identità.
Ad Alvignano, a Piedimonte Matese (Ave Gratia Plena e Sepicciano), ad Alife, a Sant’Angelo d’Alife, a Pontelatone, a Letino sono stati rinnovati da poche settimane i Consigli parrocchiali di Ac e in alcune Associazioni è stato già individuato il nuovo presidente: qualche nome torna ad essere confermato, altri si aggiungono alla squadra degli inviati, di quelli chiamati ad essere generosamente il volto di Gesù.
La parrocchia di Santa Cristina e San Prisco in Formicola è quella che in ordine di tempo è stata l’ultima a “rinnovarsi”: sabato scorso una variegata assemblea per età e proposte ha pregato, riflettuto, votato i suoi rappresentanti, ma soprattutto condiviso. La presidente uscente Teresa Golino ha sintetizzato l’incarico di responsabilità definendola non “una carica, ma un servizio” che “richiede tempo, approfondimento, attenzione alle persone” (…); “mi sono affidata al Signore: ho riconosciuto che è Dio, che attraverso la nostrap overa opera agisce e si manifesta”. E per dire la dimensione ecclesiale e comunitaria dell’AC, è stato significativo il passaggio, sintomatico di un’identità associativa chiara a se stessa: “Questo triennio ha racchiuso due eventi importantissimi: i 150 anni dell’Azione Cattolica Italiana e il Sinodo diocesano…”.
Un’assemblea elettiva è chiarezza del cammino svolto e speranza per quello da compiere, ma è anche consegna, a chi viene dopo, di una responsabilità che – nella logica della continuità associativa ed ecclesiale (perchè l’AC si impegna “per la realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa…” dallo Statuto) senza temporeggiamenti chiede la concretezza di un progetto per il laicato giovane e adulto di Alife-Caiazzo.
Avere chiaro l’obiettivo, la meta del cammino e stabilire le tappe, che solo una lettura attenta e premurosa del territorio, oltre che il suo ascolto, può fornire. Sono le relazioni il carburante di questo percorso, ritmate dal Vangelo che per primo, e prima di ogni altro progetto, indica la strada della responsabilità, della carità, del prendersi cura, del crescere in sapienza, del compiere scelte per il bene di altri e per il bene comune.
Tutto parte e torna all’esperienza del Figlio di Dio e che l’AC, associazione di laici liberamente impegnati, ha scelto di vivere e raccontare. Lo hanno fatto i suoi testimoni del passato; continuano a farlo i testimoni del presente. E questo conta!
Articolo molto interessante. Grazie.