“Una festa dal sapore francescano” l’ha definita don Domenico La Cerra la celebrazione che si è tenuta ieri sera nella chiesa di San Tommaso d’Aquino a Piedimonte Matese (parrocchia di Santa Maria Maggiore).
Occasione di un momento di preghiera diverso dal solito è stata la memoria di San Francesco di Sales (leggi la storia), santo a cui si ispira l’ordine religiose delle Suore salesie presenti con una piccola comunità a Piedimonte Matese. Altra presenza francescana nell’occasione è stata quella della comunità dei frati e dei novizi di Santa Maria Occorrevole fraternamente legati alle suore presenti in città.
Una presenza, quella delle religiose, che nella parrocchia di Santa Maria Maggiore si traduce nel fondamentale contributo alle diverse attività pastorali (catechismo, oratorio, Azione cattolica, formazione alle famiglie, cura degli anziani e degli ammalati…), un legame che i fedeli di questa parrocchia e tanti altri a Piedimonte sentono forte fin dal loro arrivo, tre anni fa, e che coltivano in un crescendo di relazioni, di dialogo, di attenzioni e sostegno reciproco.
Una ricchiezza la loro presenza per la quale il parroco don Domenico La Cera ha espresso gratitudine e altrettanto ha fatto padre Gennaro Russo, guardiano della fraternintà francescana che ha presieduto la celebrazione, sottolineando come nella Diocesi di Alife-Caiazzo sia curato da tempo e sia proficuo il legame tra ordini religiosi.
Durante l’omelia, nelle parole del frate, molteplici i riferimenti alla spiritualità di San Francesco di Sales, prete poi vescovo e oggi dottore della Chiesa, autore di numerosi scritti e messaggi (pertanto patrono di scrittori e giornalisti), richiamando i presenti alla fedeltà alla propria vocazione e al rispetto dell’unicità di ogni battezzato chiamato nel ruolo di padre, madre, sacerdote, religioso…
Diversi i momenti che hanno arricchito la celebrazione e contribuito a creare un sentito clima di preghiera e di comunione.
Preparandosi la parrocchia a vivere la Domenica della Parola (26 gennaio), al termine dell’omelia, un giovane novizio ha approfondito il tema della vocazione e del legame con la parola di Dio, della necessaria intimità con la sacra scrittura: “Se non mi fermo con lui come posso pretendere che mi parli?”. Mentre al termine della celebrazione mons. La Cerra ha pregato per i giornalisti presenti e impartito loro una speciale benedizione.
L’ultimo ‘grazie’ è stato quello di Suor Celestilla, superiora della Comunità religiosa, per la bella esperienza di condivisione e soprattutto di servizio che le salesie vivono nel Matese.
La serata si è conclusa con un piccolo momento di festa nella sagrestia della chiesa.