Triste bilancio in Alto Casertano: 15 decessi al giorno nei mesi “più caldi” per incidenti gravi
Fatalità. Malasorte. Irresponsabilità. Casualità. Immaturità. Incidenti che incidono la vita di chi ne rimane vittima e di chi resta a pensare. Entusiasmi ed euforie incontrollabili che si schiantano a folle velocità. I numeri che fanno notizia riguardano quasi sempre le morti “giovani”, quelle inaspettate e dolorose, ma pur sempre quelle meno prevenute. La fascia di età maggiormente interessata da un ferimento grave o da una morte per incidente stradale sta tra i 20 e i 24 anni: tragedie quasi sempre conducibili al fine settimana ( il 44% del totale), e in serata, quando ormai la visibilità è ridotta. La precisione delle ricerche ci permette di individuare anche i mesi dell’anno in cui è più frequente il numero di incidenti e cioè i mesi primaverili ed estivi; luglio e agosto risultano i mesi più tragici fino a raggiungere una media di circa 15 decessi al giorno per incidenti gravi. Tra le cause, eccesso di velocità, mancato rispetto delle regole di precedenza e guida distratta, a cui – soprattutto tra le giovani generazioni – si aggiunge l’uso di sostanze alcoliche e talvolta un mix tra queste e stupefacenti. Dato pienamente confermato anche per il territorio dell’Alto Casertano stando alla conferma del Capitano Salvatore Vitello, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Piedimonte Matese, negli ultimi anni tornati troppe volte sui luoghi della morte. Alla lunga lista degli incidenti d’abitudine si aggiungono poi le tragedie d’occasione come una morte in piscina per congestione, o qua e là una dose pesante di eroina. Nel rimbalzo tonfo della notizia prevale il dolore e solo quello, non è il momento per riflettere sulle cause…
Mancato rispetto delle regole. Non solo quelle della strada ma anche quella della vita. Pensare alla vita come l’unica ricchezza di cui si possiede e fare di tutto per custodirla intatta.
(Approfondimenti su percentuali, numeri, calcoli dettagliati su Clarus, periodico cattolico del Matese e dell’Alto Casertano n.8/2011. Sullo stesso numero anche il commento di don Emilio Meola, parroco ad Alvignano, il paese profondamente segnato da tali tragedie).