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Grecia, rischio default dietro l'angolo

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Violentissimi scontri nella capitale.  Il Governo: “Misure anticrisi obbligatorie o fuori dall’euro”.

(Ansa). Atene brucia, ancora una volta. Una battaglia tra polizia e frange di black bloc ha segnato l’ennesima giornata drammatica per la Grecia, in cui un Parlamento assediato vota nella notte un nuovo, durissimo pacchetto di misure di austerità. Decine di migliaia di persone si sono radunate fin dalle prime ore del pomeriggio a piazza Syntagma, di fronte al parlamento ellenico, per far sentire la propria voce contro i tagli che finiranno per punire soprattutto le classi medio-basse, ma la violenza è esplosa quando una colonna di incappucciati attrezzati con passamontagna e maschere antigas che issavano le bandiere rosse e nere degli anarchici è arrivata lungo la centralissima via Stadiou e ha puntato diretta al cordone di polizia. Forse 18 edifici sono in fiamme nel centro di Atene, per incendi causati dal lancio di molotov nel corso degli scontri tra manifestanti e polizia. Gli interventi sono difficili perché molti siti sono irraggiungibili a causa dell’assembramento dei manifestanti. Dentro al Parlamento, il dibattito si è surriscaldato prima del voto. Le forze politiche che sostengono il premier, ovvero i maggiori partiti, il conservatore Nea Dimokratia e il socialista Pasok, hanno chiesto un voto favorevole alle misure, che prevedono alcuni punti cruciali per ottenere la tranche di aiuti da 130 miliardi di euro: tagli di 15.000 addetti nel settore pubblico, liberalizzazioni delle leggi sul lavoro e taglio dello stipendio minimo da 751 a 600 euro al mese, mandato per il negoziato con le banche per il taglio del debito.

Senza quei 130 miliardi, la Grecia non potrà pagare il prossimo 20 marzo gli interessi sul debito, che ammontano a 14,5 miliardi. Ieri il premier Lucas Papademos aveva avvertito che senza il pacchetto di austerità per la Grecia sarà la “catastrofe”. E oggi è stato il suo ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, a evocare il baratro spiegando che “la scelta non è tra i sacrifici e non fare sacrifici, ma tra i sacrifici e qualcosa di inimmaginabile”.

 

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