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Giudici di Pace. Giaquinto scrive al Consiglio dei Ministri

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Il Sindaco di Caiazzo chiede di “ripensare” la chiusura degli Uffici

Dopo l’allarme dei giorni scorsi sulla possibile chiusura degli Uffici dei Giudici di Pace di Piedimonte e Capriati al Volturno, e dopo il fallito tentativo da parte di alcuni Sindaci di raggiungere intese su un possibile Consorzio tra i Comuni interessati, è sceso in campo il sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto. Con il contributo della sua Maggioranza ha redatto  un documento indirizzandolo al Consiglio dei Ministri indicando la possibile soppressione del servizio come “inaccettabile” e denunciato le difficoltà logistiche ed economiche dei cittadini del comprensorio matesino costretti a raggiungere Santa Maria Capua Vetere per le loro cause. “La giustizia si traduce in un diritto-dovere – si legge nel comunicato di Giaquinto – che coinvolge chiunque appartenga a una certa comunità. La giustizia è la costante e perpetua volontà, tradotta in azione, di riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto”.
Sono 23 i comuni fecenti capo ai due attuali Ufficidi Piedimonte e Capriati: Alife, Alvignano, Caiazzo, Castel Campagnano, Dragoni, Castello Del Matese, Gioia Sannitica, Piedimonte Matese, Piana Di Monte Verna, Sant’Angelo, Raviscanina, San Potito Sannitico e San Gregorio (per l’Ufficio del Giudice di Pace di Piedimonte); Capriati al Volturno, Prata Sannita, Letino, Ailano, Fontegreca, Ciorlano, Gallo Matese, Prata Sannita, Valle Agricola, Pratella (per l’Ufficio del Giudice di Pace di Capriati). All’appello del sindaco di Caiazzo e Consigliere provinciale Giaquinto si affianca comunque la speranza di una prossima riunione tra sindaci – in programma mercoledì – in cui potrebbe trovar concretezza l’ipotesi del Consorzio che sancirebbe la tutela di un fondamentale servizio per i cittadini e gli avvocati del territorio.

 

 

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