In Internet il tam tam che anticipa la protesta
Il 1 marzo ritorna lo sciopero degli immigrati, come nel 2011 e nel 2010. E la data sembra diventare un appuntamento fisso. Diverse le richieste con le quali il primo marzo si scenderà in piazza: abrogazione della legge Bossi-Fini, cancellazione del contratto di soggiorno per lavoro e la chiusura di tutti i Cie in Italia e in Europa; cittadinanza immediata ai bambini nati in Italia; no al permesso a punti e a nuove tasse sul rinnovo del permesso di soggiorno; regolarizzazione generale di chi non ha un permesso di soggiorno. Sfidano chiunque, a “trascorrere un giorno senza di noi”, tuttavia, a parte l’impatto mediatico, le manifestazioni degli anni precedenti non hanno condotto a particolari risultati perchè i sindacano non hanno utorizzato lo sciopero di etnia, perchè molti sono stati ricattati (e sono facilmente ricattabili). Uno sciopero che vuole essere prima di tutto una protesta contro regimi culturali che detengono in prigione diritti e libertà di uomini e donne che stanno aiutando questa Italia ad andare avanti. Nonostante tutto…