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Il baritono Francesco Landolfi nel cast vocale de Il Trovatore

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Ravenna, 2 marzo 2012 – La prima del “Trovatore” firmato Ravenna Festival si è conclusa (replica oggi, sabato 3 marzo) con una standing ovation colorata da un generoso lancio di fiori a cui le masse artistiche e tecniche chiamate sul palcoscenico da Cristina Mazzavillani Muti hanno risposto con lo stesso gesto, in segno di affetto. “Una bellissima esperienza umana e artistica che spero possa avere un seguito – ha dichiarato a caldo Cristina Muti nella doppia veste di regista e presidente del Festival –, un successo al di là di ogni aspettativa che dimostra ancora una volta la professionalità della nostra grande famiglia romagnola.”

Un successo ‘totale’ tributato all’allestimento, all’Orchestra Cherubini diretta dal maestro Nicola Paszkowski, al Coro Lirico Terre Verdiane e all’intero cast vocale: Antonio Corianò (Manrico), Anna Kasyan (Leonora), Francesco Landolfi (Il Conte di Luna), Anna Malavasi (Azucena), Luca Dall’Amico (Ferrando), Laura Baldassari (Ines) e Giorgio Trucco (Ruiz). Un pubblico caloroso e attento ha infatti accolto la musica di Verdi e l’opera italiana, in un Paese idealmente così lontano, con una reazione che testimonia anche i risultati raggiunti, grazie al grande impegno sul fronte culturale, dal governo omanita rappresentato a teatro dal Ministro della Cultura Sayyid Haitham bin Tariq al Said e dal Ministro delle Finanze Darwish bin Isma’eel bin Ali al Balushi. Alla recita di domani interverranno anche l’Ambasciatore Italiano in Bahrein e rappresentanti della Qatar Foundation con l’obiettivo di avviare con il Festival future collaborazioni.

La produzione visionaria e multimediale del Trovatore ‘ravennate’ si è calata perfettamente nelle strutture altamente tecnologiche della Royal Opera House di Muscat dove i nostri tecnici erano al lavoro, apprezzatissimi per la loro professionalità, da oltre una settimana. “Un teatro bellissimo con una architettura che ricorda una immensa moschea raccolta attorno al palcoscenico–altare dove si celebra la liturgia dello spettacolo – aggiunge ancora Cristina Muti –, un teatro dove ho trovato grande affinità e che propone, come il nostro Festival, una programmazione che spazia dall’opera alla danza, dalla musica colta a quella popolare e dove grande spazio viene dato ai giovani. Ma c’è altro; per quello che sono riuscita a vedere, ho trovato l’Oman un paese straordinario, che suggerisco anche come meta di una vacanza per la sua offerta culturale (archeologia su tutto), naturalistica e l’assoluta avanguardia delle strutture turistiche in generale.”

(Fonte: Il Resto del Carlino)

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