Incontro in Regione per capire cosa accadrà
Questa mattina presso l’ufficio del sindaco di Piedimonte Vincenzo Cappello, tavolo di confronto tra il Gruppo Visone (proprietario del teatro), alcuni rappresentanti del Comitato pro Mascagni, e l’Amministrazione comunale. Ieri la notizia tramite Facebook di un incontro pubblico – promosso dal Comitato – in cui chiarire le posizioni della Proprietà e del Comune di Piedimonte sulla questione lavori all’antico cineteatro. Il gruppo Visone nelle persone di Silvio, Antonio e Carla, rispettivamente padre e figli, ha presentato l’iter burocratico finora seguito per l’ottenimento del finanziamento europeo in seno alla Regione Campania e i dovuti progetti di restauro palesando le numerose difficoltà emerse in questi anni di impegni. E’ ormai noto a tutti che la Regione, pur avendo disponibilità di un fondo europeo di circa 52 milioni di euro, in cui rientrava il progetto Mascagni, ha restituito, la somma alla UE per l’impossibilità di partecipare quale ente cofinanziatore (al 30% ). Antonio Visone ha ulteriormente ribadito la decisione e la volontà (giugno 2011) dell’Ente regionale di assumere completamente l’onere della spesa dopo aver perduto “il treno” europeo. Una possibilità che oggi appare anche un limite, dati i tagli alle spese chiesti in questo momento dal Governo centrale. Ed è proprio il motivo economico il maggiore ostacolo al procedere dei lavori, ancor più dopo aver certificato un apparente “fuori bilancio” di circa 250 mila euro per l’allestimento della torre scenica. A non far quadrare i conti in casa Visone, anche i calcoli sugli introiti che deriverebbero dall’attività teatrale: il Mascagni infatti conta 300 posti a sedere per cui non basterebbe una stagione teatrale di 12 spettacoli a garantire la vita della struttura. Il gruppo Visone ha cercato le soluzioni migliori proponendo altrettanti iniziative rivolte a platee specifiche: prosa, bambini, anziani, in modo da aumentare il numero delle presenze. In ogni caso le entrate non coprirebbero la spesa, su cui graverebbe anche l’assunzione a tempo indeterminato di almeno sei persone (tanto chiede il Progetto regionale). Da qui l’idea di fare del Mascagni un teatro polifunzionale, garantendo tramite spettacoli di cabaret un “utilizzo commerciale” diverso e maggiormente funzionale (Café Chantant).
Si è detto sorpreso il Gruppo Visone della volontà dell’Amministrazione comunale di richiedere per il monumento cittadino il vincolo della Sovrintendenza ai BBCC, possibilità che, secondo l’ing.Terreri – presente all’incontro in qualità di Responsabile ai Lavori pubblici – garantirebbe la qualificazione dell’immobile. “Stiamo percorrendo tutti la stessa strada” ha dichiarato l’imprenditore Silvio Visone “e dobbiamo farci promotori presso la Regione di una richiesta comune perché sia fatta chiarezza sulla volontà o meno dell’Ente di sostenere il progetto”. Un’idea che ha trovato piena accoglienza nel sindaco Vincenzo Cappello e nel Comitato che ribadito la volontà di far crescere la sensibilità intorno al caso Mascagni. Sarà il Sindaco a chiedere in Regione un incontro – dove presenti tutti i protagonisti della vicenda (Visone, Comitato pro Mascagni e Comune di Piedimonte), si chiederà all’assessore Giuseppe De Mita (Sviluppo e promozione del turismo – Strutture ricettive e infrastrutture turistiche – Beni culturali – Studio e ricerche di marketing), se il Mascagni tornerà a vivere grazie al contributo economico della Regione. E se così non fosse?