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Alvignano. Il candidato Romano chiarisce i punti del programma elettorale

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“Alvignano deve ritornare agli alvignanesi”

Sergio Romano, della lista La nostra Alvignano che candida Rodolfo Valentino a sindaco, racconta i motivi del suo rinnovato impegno politico, dopo quindici anni di esperienza, e l’idea “realizzabile” che la lista ha in mente per il futuro di Alvignano. “Il clima di sfiducia che percepiamo tra l’elettorato alvignanese potrebbe riservarci spiacevoli sorprese che a livello politico generale – per entrambe le liste – significherebbero una sconfitta: astensione dal voto o voti nulli sono il rischio da scongiurare”. Romano – che esce da questa amministrazione come membro di opposizione – interpreta questo atteggiamento come la risposta alla politica “lontana dal cittadino” fino ad ora “tracciata” da Di Costanzo e dal suo gruppo.

“Ecco perché la nostra campagna elettorale sta puntando all’incontro diretto con i cittadini, perché via sia uno scambio amicale e un confronto concreto, ma soprattutto l’ascolto dei bisogni fino ad ora rimasti inascoltati”. Definisce il programma della lista “La nostra Alvignano” un lavoro “umile, fatto ad hoc per il paese: un programma che tiene conto della concreta fattibilità di determinati progetti, e non di fantascientifiche opere di cementificazione”. Coesione sociale, sviluppo, agricoltura. Sono gli obiettivi alla base del progetto di Rodolfo Valentino e del suo gruppo. “Se Alvignano è un paese per l’80% agricolo – spiega Romano – non possiamo rimanere sordi alle proposte e richieste di aiuto che ci vengono dai nostri compaesani agricoltori. L’idea a cui puntiamo è quella di cooperative dove la condivisione del lavoro e dell’esperienza siano il motore di un rilancio economico. Miriamo a dei tavoli di concertazione con i grandi mercati ortofrutticoli della provincia in modo da immettere sul mercato anche i nostri prodotti che avrebbero il vantaggio di essere piantati in un ambiente ancora sano e salubre”. A questo filone politico si lega anche l’idea di fare del bosco di Selvapiana – sottoposto a vincolo paesaggistico – un villaggio turistico-agricolo, un’oasi di economia per l’agricoltura in troverebbero spazio delle riserve di caccia e pesca. “Da molti anni e in più campagne elettorali, la politica alvignanese ha promesso il recupero dell’area Moccia: è così anche in questo caso, ma questa volta – abbiamo già presentato a grandi partners industriali la nostra proposta che vuole fare di quella zona – l’unica industriale di Alvignano – uno scalo intermodale dell’agro matesino, usufruendo della ferrovia che vi passa accanto. Un’idea che abbatterebbe i cosi del trasporto su gomma…” Moccia potrebbe essere anche un polo commerciale dove la priorità sulle decisioni e sull’organizzazione dell’economia spetterebbe ai commercianti locali. “Vogliamo che Alvignano torni ad essere degli alvignanesi e che i cittadini continuino a fidarsi del loro sindaco come di un padre di famiglia, capace di contenere le spese e di premiare i propri figli: abbiamo assistito negli ultimi anni all’arrivo di competenze e ditte esterne che in realtà hanno tolto ai locali la possibilità di lavorare per il proprio paese. Questo ci rammarica.” Anche lo sport all’attenzione della lista La nostra Alvignano sperando che l’area pubblica (campo sportivo e strutture annesse) possano essere gratuitamente godute dai cittadini e non da privati “che senza alcuna convenzione – spiega Romano – gestiscono un bene che in realtà è pubblico”. “La vera novità di questa lista sta nel fatto che essa è composta da persone che rappresentano Alvignano: gente che svolge il proprio mestiere e fa i conti con la crisi economica di questo tempo. Insieme vogliamo recuperare la fiducia che il nostro piccolo paese ha perduto”.

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