Protesta fino in Prefettura. Ancora nessun servizio ai cittadini dopo il fallimento dell’Acms
A Valle Agricola si passa alla protesta. E lo si fa iniziando da un Consiglio comunale straordinario dove prenderanno parte amministratori e cittadini. Ormai da 45 giorni – denunciano dal paesino di alta quota – dopo il fallimento dell’ACMS, la ditta di trasporto provinciale, il piccolo centro è stato tagliato fuori da ogni contatto con il territorio. L’appuntamento è per domani pomeriggio (lunedì) alle 16.30. La spinta è venuta da un comitato di genitori che da oltre un mese fa i conti con la difficoltà seria di accompagnare ogni mattina i figli che frequentano le scuole superiori, a Piedimonte Matese. Ricordiamo che all’indomani del dichiarato fallimento della ditta di trasporto pubblico, il comune ha garantito per una decina di giorni il trasporto di studenti e lavoratori, dopodichè l’intero disagio è ricaduto sulle spalle e le “tasche” dei residenti. In più di un occasione l’Amministrazione comunale di Valle ha denunciato lo stato di abbandono in cui riversa il paese del Matese, accusando la Provincia, la Regione e la Prefettura di totale assenza e sordità di fronte ai disagi che ripetutamente si presentano: il dissesto del manto stradale (unica via di accesso al paese), l’isolamento in caso di nevicate e in ultimo la spesa per far fronte al trasporto verso i centri limitrofi.
Da Valle Agricola parte un appello agli amministratori e ai cittadini dei comuni limitrofi (Letino, Gallo Matese, Capriati al Volturno, Fontegreca, Ciorlano, Prata Sannita, Pratella, Ailano) perchè la protesta diventi corale e non sia solo la voce di pochi a chiedere il rispetto di taluni diritti, bensì di molti. Quei “molti” cittadini che lavorano, studiano, s’informano, creano famiglie, hanno cura di un ambiente, oggi vanto di tutta la provincia e che come gli altri pagano le tasse.
La proposta che viene da Valle Agricola, nelle parole dell’assessore Lorenzo Pezzullo, e si rivolge ai sindaci dei paesi interessati, è quella di sollecitare la Prefettura fino al punto di deporre le fasce tricolori in segno di concreta protesta.