La fragilità dell’uomo trasformata dall’amore di Dio
Quest’anno Mons.Valentino Di Cerbo, unitamente ai sacerdoti della Diocesi ha voluto celebrare la festa del Corpus Domini diocesana a Caiazzo nella Concattedrale. Presente il sindaco ella città Stefano Giaquinto. E per la prima volta ad animare laliturgia il coro diocesano “Santa Cecilia” e quello della Concattedrale.
Nella solennità del Corpo e Sangue del Signore, nell’adorazione pubblica del corpo di Cristo, la Chiesa riscopre la sua missione propria: quella di essere pane per ogni uomo sul modello di Cristo. Questo è stato l’invito che Mons.Di Cerbo ha rivolto ai fedeli riuniti: «L’adorazione che oggi facciamo dinanzi al Signore richiede tutta la nostra attenzione e svela la vicinanza di Cristo ad ognuno di noi come egli stesso ha rivelato “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine … (Mt 28,20)”. La presenza del Signore in mezzo al suo popolo è una finestra che ci apre su un mistero di amore più grande che ci vuole coinvolgere nel disegno di salvezza di Dio Padre».
Una celebrazione che non è solo adorazione della divinità di Cristo ma essenza della fragilità e debolezza del Figlio di Dio, che dopo l’ultima cena soffre e teme come uomo, ma che il Padre però risorge dai morti: «Attraverso le sue debolezze siamo condotti a riflettere sulle nostre debolezze, di fronte alle quali Dio si china amorevolmente non lasciandoci soli, non dimenticando la sua alleanza con l’uomo. Che cos’è l’uomo perché te ne curi? Il salmo di Davide rivela questo legame profondo che si traduce in resurrezione per ciascuno di noi così come è stato per il Figlio». E’ l’alleanza tra la fragilità dell’uomo e Dio che cambia la storia: «In essa Dio si incarna in ciascuno di noi nel pane eucaristico che riceviamo permettendoci di essere noi per primi pane per gli uomini, festa, speranza, umanità nuova».
Una vera e propria catechesi, quella che Mons. Di Cerbo ha donato all’assemblea e ai sacerdoti riuniti, provocando in ultimo allo stile missionario che ogni battezzato deve incarnare: «Cosa fa l’uomo della sua fragile vita?». Metterla nelle mani di Dio è la risposta fiduciosa a cui si accompagna la preghiera e il servizio: «Come Gesù, i Santi si sono fatti eucarestia per l’umanità. Così facciamo anche noi rispondendo all’ateismo, all’edonismo, alla sete di salvezza che è nel cuore di ciascun uomo».
Anche a Liberi la festività del Corpus Domini è stata vissuta con partecipazione attiva dei fedeli che hanno preparato altarini,infiorate le via del paese, cantato inni antichi e moderni anticipando il tutto con due ore di Adorazione Eucaristica .Presenti le autorità civili che hanno affiancato il Sacerdote coprendo il Santissimo con apposito ombrello liturgico fino all’ingresso in Chiesa dove si è tenuta la Benedizione Eucaristica .