Connubio tra pittura e natura all’ombra dei faggi di Monte Orso nell’iniziativa rivolta agli artisti
Le caratteristiche di un’imboscata ce le ha proprio tutte: la location, prima di tutto, è un lussureggiante bosco di faggio, che al suo interno custodisce un piccolo rifugio, prezioso e accogliente durante l’inverno, magico e spettacolare durante i mesi estivi, per la cornice fantasmagorica, la stessa, identica cornice che domenica 15 il Club Alpino Italiano di Piedimonte Matese regalerà a tutti gli artisti che prenderanno parte alla prima estemporanea di pittura nel bosco di Monte Orso, una incantevole località che sorge nel territorio comunale di Castello del Matese e conosciuta soprattutto per gli amanti dello sci di fondo che vi accorrono durante la stagione sciistica. Lo scenario naturale estivo, stavolta, farà da sfondo, appunto a «L’Imboscata»: è questo il suggestivo nome dato all’evento e che richiamerà in gran numero pittori in erba e autori già noti, invitati ad ispirarsi in uno degli angoli più belli del Matese casertano, per riprodurre con colori e pennelli emozioni e sensazioni en plein air, nel magnifico bosco di Monte Orso.
Un’idea semplice ma geniale al tempo stesso, che tiene fede alla tradizione del Cai di organizzare, ogni anno, un evento a tu per tu con l’arte. Non un concerto, stavolta, ma un invito a destreggiarsi con olio, acrilico, tempera su tavola, tela, carta e altri supporti adeguati. Sono queste, infatti, le tecniche pittoriche ammesse per i partecipanti all’estemporanea.
Una «imboscata» in piena regola per chi, superato il Passo del Perrone, raggiungerà Monte Orso e si avvierà a piedi verso il rifugio, una dolce discesa all’ombra dei faggi, ricca di vita e di profumi: all’improvviso, si scorgerà il rifugio del Club Alpino e nei boschi immediatamente circostanti ci si imbatterà in un artistico «agguato» nei boschi circostanti e lungo il pianoro. Tavolozze e cavalletti, dalle 9 del mattino alle 5 del pomeriggio, vedranno nascere e delinearsi istantanee a colori riprodotte dalle sapienti mani degli artisti e dalle gradazioni di sensibilità declinate, colore su colore, sfumatura dopo sfumatura, nelle opere che verranno alla luce.
La spettacolare cornice del bosco conterrà una novità nella novità: fra i sentieri sterrati e i possenti tronchi dei faggi secolari, spunteranno fate e folletti, grazie alla presenza degli attori di Officina Teatro, che riproporranno lo spettacolo «Io come Alice», ospitato lo scorso anno nella cipresseta di Fontegreca. Uno strepitoso «effetto sorpresa» come in ogni imboscata che si rispetti: al termine dell’estemporanea – sottolineano gli organizzatori – nessun vincitore, se non il paesaggio.
Per ristorare gli artisti, però, il Cai offrirà ai propri ospiti un gratificante cesto merenda, da consumare durante il tradizionale convivio all’ombra dei faggi, momento decisamente propizio per cogliere ispirazioni e nuances, assaporare genuinità di vario genere e godere di un inedito insieme di luce, colore, forma, unendo tempo e spazio in un linguaggio narrativo che lascerà senza fiato le «vittime»…dell’imboscata.
(fonte Il Mattino)