La Brigata Solidarietà Attiva tra gli sfollati di Cavezzo
Si parte di notte per recuperare tempo prezioso ma l’arrivo si tinge d’amarezza: “Cavezzo è un paese fantasma. Nell’aria solo il suono delle ambulanze. Peccato che Tg e giornali non ne parlino più…”. E’ il racconto di Antonio Di Marco che insieme a Vincenzo Pescatore e Raffaele Campanile (segretario PRC Piedimonte) fa parte della Brigata Solidarietà Attiva di Piedimonte Matese.
Il gruppo, così come per i tanti sparsi in Italia, si occupa dell’intervento immediato e assistenza diretta in caso di necessità come il recente terremoto in Emilia e raccoglie giovani e adulti, studenti e professionisti, liberi cittadini o membri delle più disparate associazioni presenti in Italia.
A Piedimonte Matese l’iniziativa è partita a fine giugno con una raccolta di beni da consegnare direttamente nei paesi terremotati secondo una lista inviata direttamente dai presidi Brigata Solidarietà presenti in Emilia. Per dieci giorni il gruppo di Piedimonte ha presidiato l’ingresso di cinque grandi supermercati del posto spiegando ai clienti i motivi dell’iniziativa. Più che buona la risposta e la partecipazione dei cittadini che hanno permesso di raccogliere 12 quintali di beni. Il 7 luglio, con un concerto in Piazza Roma animato dai ragazzi del Centro Musicale Pro Arte e dal Collettivo Skakko Matto, si è conclusa la raccolta di solidarietà e alle 23.30 direttamente dalla piazza è partito il furgone diretto a Cavezzo (MO).
“La realtà che abbiamo trovato è molto più difficile di quello che pensavamo: bambini, anziani e disabili, dopo due mesi dal sisma sono ancora nelle tende. E il caldo di questi giorni non fa che peggiorare la situazione – spiega Di Marco”. “Nei paesi terremotati – continua Antonio – i campi gestiti e seguiti dalla Protezione Civile non sono molti e i posti non sono sufficienti per tutti. La Brigata della Solidarietà Attiva opera nei campi allestiti personalmente dai cittadini negli angoli “liberi” delle città, dove occorre tutto, anche la tenda dove dormire di notte”. La Brigata di Piedimonte una volta sul posto ha assistito personalmente ad una prima distribuzione dei beni portati a Cavezzo: “Immediatamente è partita una staffetta con la “nostra” pasta da destinare ad un comune limitrofo che ne aveva la necessità”.
Immagini che rimangono nella mente e nel cuore: “Emozioni che si respirano solo vedendo direttamente ciò che è accaduto. Da qui la scelta di fotografare sul posto la nostra solidarietà per rendere partecipe chi ci ha dato una mano, ma abbiamo preferito tenere gli obiettivi a debita distanza dal dolore indescrivibile di chi è costretto a chiedere aiuto. Sarebbe stata una ulteriore violenza, la nostra…”.
Solidarietà senza “se” e senza “ma”, incondizionata ma mirata solo a garantire “respiro” e serenità a quanti in queste ore continuano a soffrire.
“La Brigata – continua il racconto di Antonio Di Marco – a fine giornata, nei campi, fa il punto della situazione e coordina il lavoro per il giorno successivo: apertura del Mercato della solidarietà, staffetta tra le tende per verificare lo stato delle cose e consegnare il necessario, animazione per i bambini e tutto quello di cui c’è bisogno”.
L’iniziativa della Brigata di Piedimonte non finisce qui. A fine luglio partiranno dieci volontari (o forse più) per portare aiuto e collaborazione dove sarà necessario: “Abbiamo già alcune adesioni e questo ci fa ben sperare… Il nostro impegno non è certo finito qui…”
E’ possibile seguire su Facebook le iniziative della Brigata e il percorso di consegna dei 12 q.li di beni raccolti: Brigata solidarietà attiva Piedimonte Matese