Il Presidente Unione Province Italiane parla di rischi di dissesto per gli enti provinciali a seguito del decreto della spending review. Al Nord si accendono le proteste
“Non siamo nelle condizioni di poter assicurare l’apertura dell’anno scolastico. La metà delle Province andrà in dissesto“. E’ l’allarme lanciato dal presidente dell’Unione Province Italiane Giuseppe Castiglione, riferendosi al taglio degli enti provinciali previsto dalla spending review.
Castiglione, in particolare, punta il dito contro l’analisi degli sprechi operata dal Commissario del Governo per i tagli alla spesa, “un errore in quanto ha considerato nei consumi
intermedi, da eliminare, alcuni servizi essenziali che le Province gestiscono per conto delle Regioni, che vanno dalla manutenzione degli edifici scolastici ai trasporti pubblici locali alla formazione professionale. Questo può incidere su quelle che sono le funzioni principali degli enti. Se il testo non cambiasse dovremo andare dal ministro Profumo a dire che non abbiamo le risorse per gli edifici scolastici”. (fonte Repubblica.it)
E intanto si accendono le prime proteste. Le province di Piemonte, Lombardia e Veneto annunciano l’intenzione di voler “sfrattare le amministrazioni statali locatarie a partire dalla prefetture, se non dovesse esserci una modifica della spending review”. Ma non sono le sole. Nei giorni scorsi, all’annuncio della notizia da parte del Consiglio dei Ministri, anche altri Presidenti, tra cui Cimitile di Benevento, unica provincia campana a dover essere accorpata, hanno manifestato contrarietà all’iniziativa dei Governo con la sottoscrizione di un documento indirizzato a deputati e senatori, Upi e governatori regionali.
