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Diocesi. Verso il convegno di ottobre

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Sguardo retrospettivo e prospettico

di Emilio Salvatore

Tra le iniziative per vivere insieme il Giubileo Diocesano, dopo i pellegrinaggi foraniali ai Santuari indicati, certamente spicca per la sua importanza il convegno che si terrà, per volontà del Vescovo su proposta del Comitato per il Giubileo d’intesa con il Consiglio Presbiterale, nei giorni 5-6 ottobre 2012, pressola Sala cinematografica Cotton Movie del Cotton Village di Piedimonte Matese. Si tratta di un primo tentativo di bilancio della situazione della nostra Chiesa locale (dopo l’unificazione), delle sue risorse e delle sue possibilità, e contemporaneamente di delineazione di un percorso comune per essere sempre più presenza viva sul territorio. La logica che anima questo momento dovrebbe essere quella del duplice sguardo, retrospettivo, per fare memoria, ringraziare e ricordare il bene ricevuto e testimoniato da tante presenze della nostra diocesi; e prospettico, per rilanciare il cammino da fare insieme, secondo alcuni obbiettivi e priorità condivise sulle quali lavorare nei prossimi anni come laici, presbiteri e popolo tutto di Dio. Il programma delle due giornate è stato presentato dal Vescovo al Consiglio Pastorale Diocesano. Interessante è il lavoro dal basso che porterà alla fase conclusiva. Il duplice movimento, della memoria e della proiezione verso il futuro, vedrà innanzitutto un momento parrocchiale che si svolgerà nel mese di giugno, volto a far riflettere in prima istanza il Consiglio pastorale parrocchiale e poi, con un’opportuna Assemblea, tutta la comunità, al fine di coinvolgerla in questo movimento di presa di coscienza non solo dell’esistente ma di quanto ricevuto e di quanto siamo chiamati a trasmettere alle generazioni che verranno. Il lavoro aiutato dalle schede preparate dal Comitato confluirà in un momento foraniale, una giornata di preghiera e di riflessione, che vedrà una prima messa a punto del lavoro svolto nelle singole zone, una vera prima celebrazione del convegno in piccolo, da tenersi tra la fine di agosto e la prima parte del mese di settembre. La sintesi di tutto questo lavoro confluirà nella relazione del secondo giorno del Convegno volta a indicare le linee del passato che si radicano nel presente e si proiettano per il futuro. A preparare tutto questo lavoro sarà, nella giornata del 5 ottobre, una riflessione del Prof. Sergio Tanzarella, ordinario di Storia della Chiesa presso la Pontificia FacoltàTeologica dell’Italia Meridionale di Napoli, incentrata sul ruolo della Memoria storica, radice dell’azione pastorale. I convegni – come ha più volte ribadito sin dalla prima assemblea del clero, due anni or sono, Mons. Di Cerbo – rischiano di essere una specie di vetrina di persone invitate, preparate ma lontane dalle attese del territorio. Di tutt’altra natura dovrebbe essere, invece, questo momento pensato insieme, non un lancio di idee, ma un cammino anche faticoso di partecipazione che veda coinvolti tutti, laici, religiosi e presbiteri, in uno spirito di sempre più sincera comunione. Del resto, comunione e partecipazione erano le parole del Convegno dell’80, restato per molti versi incompiuto, non a causa dei relatori o degli organizzatori, ma dal mancato impegno comune. Fare memoria di ciò serve a evitare il ripetersi di incontri non animati dalla corresponsabilità, espressione della fede autentica nella Chiesa come “germe e inizio del Regno” (LG 5). (tratto da Clarus 5-2012)

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