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Boschi del Matese. Replica il sindaco di San Gregorio

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“Taglio autorizzato e in regola. Basta con i falsi allarmismi”

In seguito alla segnalazione di qualche giorno fa, con cui alcuni cittadini denunciavano tramite Facebook il probabile taglio abusivo di alcuni alberi ad alto fusto in località Campo Braca, Clarus on line comunicava e riferiva all’Ente Parco e al Comune di San Gregorio quanto accaduto. Alla domanda posta al presidente del Parco, Umebrto De Nicola, se si trattasse o meno di tagli abusivi, quest’ultimo escludeva l’idea di tagli autorizzati dall’Ente, mentre Giuseppe Mallardo, il primo cittadino interpellato si impegnava ad un verifica sul posto.

La replica di quest’ultimo non si è fatta attendere a seguito degli accertamenti compiuti dalla Polizia Municipale sul posto: “Si tratta di tagli autorizzati per alberi danneggiati a causa di avverse condizioni atmosferiche. Tutto è avvenuto regolarmente e con ogni autorizzazione da parte del Comune. Abbiamo venduto all’asta – con offerta al rialzo – legname che si è aggiudicato un privato, con il vantaggio di aver garantito al comune un piccolo introito”. Nulla da nascondere, nè da temere allora: “Presso il nostro municipio è disponibile la documentazione legata a questa pratica, comprese le foto che testimoniano lo stato di salute dei fusti interessati”.
Caso risolto per quel che riguarda San Gregorio. ntanto la notizia avendo fatto il giro del web ha incuriosito anche lettori di diversi comuni, tanto che un’altra segnalazione – su cui la redazione tornerà nei prossimi giorni – riguarda Monte Ariola, nel comune di San Potito. Il lettore fa notare come ai rami degli alberi siano rimasti attaccate delle segnalazioni – non rimosse –  necessarie a tracciare il sentiero “messe da organizzatori di eventi motociclistici – come dichiara il nostro lettore – che rimangono ad addobbare per anni gli alberi ancora in piedi”.
Allarmi più o meno presunti, a volte scatenati anche solo da sospetto, ma che spesso trovano giustificazione nell’effettivo stato di abbandono o degrado in cui riversano alcuni angoli naturali del Matese. Ogni segnalazione rimane tuttavia un campanello d’allarme e una possibilità per meglio informarsi e informare sull’effettivo stato di salute dei nostri monti.

Monte Ariola. San Potito

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