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L’amarezza post olimpica di Vittorio Jahyn Parrinello

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Tornato da Londra, il pugile alifano fa i conti con la delusione di una sconfitta non meritata. Il maestro Corbo: “La Federazione avrebbe dovuto contestare il verdetto

Michele Menditto – Pugni chiusi. Ma di rabbia. Sono già trascorse tre settimane dal secondo e ultimo incontro ai Giochi olimpici di Londra, e ancora viva rimane in Vittorio Jahin Parrinello l’amarezza di una sconfitta, quella agli ottavi contro il britannico Campbell, che non meritava, come in tanti hanno visto.
Nella palestra della Pugilistica Matesina, Jahin non nasconde la delusione per come si sia interrotto il suo percorso ai Giochi, la seconda esperienza olimpica dopo Pechino 2008. “Fisicamente ero al massimo – dice il pugile – il mio obiettivo era di dare tutto sul ring. Quello contro il britannico sarebbe stato l’incontro più impegnativo, poi tutto in discesa, avevo buone possibilità di arrivare al podio. Ecco forse perché, oltre che deluso, sono anche un po’ arrabbiato”.
Non vuole pensare ai prossimi passi, alle nuove mete. Per ora Parrinello mostra il desidero di dedicarsi alla famiglia, staccare la spina per qualche tempo, e probabilmente digerire gli eventi olimpici.
La delusione è viva nel maestro Geppino Corbo, molto più critico sul verdetto e che va giù duro contro i dirigenti federali: “Avrebbero dovuto comportarsi diversamente rispetto al match di Jahin. Non hanno contestato un risultato palesemente falsato sperando, si presume, di ottenere un occhio di riguardo negli incontri successivi, cosa che poi non si è verificata come si è visto nella finale di Cammarelle, ulteriore scippo all’Italia. Giocare con i ragazzi che si allenano con sacrificio per anni, facendo della boxe una ragione di vita, è un’idea vergognosa. Neanche i media hanno dato risalto a questo furto”.
Poi Corbo esalta Parrinello: “A Londra ha svolto un’ottima prova in entrambi gli incontri. Per me Jahin è al pari della medaglia d’oro nella sua categoria. Resta uno dei pugili più forti in Italia, il più medagliato nel team dell’Esercito, di cui fa parte”.
Adesso Jahin è pronto a ricominciare il suo percorso: “L’anno prossimo ci sono i mondiali, anche se per il momento non ci voglio pensare. La palestra resta il mio punto di riferimento, ma voglio dimostrare tutto il mio valore”.

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