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ACMS. La Corte dei Conti apre un altro capitolo

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L’accusa ora cade sui Comuni

Fallimento dell’Acms ed erogazione di contributi comunali. Scatta la messa in mora di amministratori e tecnici ritenuti responsabili di danno erariale. Uno dei primi Comuni ad essere interessato dalla vicenda è quello di Presenzano che nel 2007 erogò oltre 50mila euro alla società dei trasporti pubblici casertani. Un esborso che avvenne però quando la società Acms era già in stato di liquidazione. Per questa ragione la Procura della Corte dei conti ora ritiene responsabili di danno erariale gli amministratori che decisero l’erogazione di quei fondi. Non solo, i giudici contabili imputano responsabilità anche ai segretari comunali, i revisori dei conti e i responsabili dell’area finanziaria per la effettiva liquidazione della somma destinata al dissolto consorzio dei trasporti. Nel caso di Presenzano, finisce sotto accusa anche l’ex commissario prefettizio Daniela Chemi che al momento dell’effettiva erogazione dei fondi gestiva il Comune dopo la caduta dell’amministrazione.

LA MESSA IN MORA – Sono sei, nel caso di Presenzano, i destinatari delle messe in mora che la Corte dei conti ha chiesto di notificare alcuni giorni fa: l’ex sindaco Renzo Maccarelli, l’ex assessore alle Finanze, Enzo Antignani, l’ex responsabile dell’area economico-finanziaria, Mario Maccarelli (ora in pensione), l’ex segretario comunale Mauro Ferro, l’ex revisore dei conti Luigi Cerbo e, come detto, l’ex commissario prefettizio. La magistratura contabile chiede la restituzione di circa 50mila euro: somma che sarebbero stata erogata «indebitamente ed inutilmente» all’Acms, poiché nel 2007 l’azienda di mobilità casertana era in stato di liquidazione. Al momento, però, non si può ancora parlare di responsabilità dirette già accertate, giacché il provvedimento della Corte dei Conti di messa in mora nei confronti di politici e tecnici non è ancora definitivo, ma in una fase istruttoria.

A PRESENZANO – Il caso Acms, tuttavia, non coinvolge solo Presenzano ma anche altri comuni, in tutta la provincia; la vicenda prende avvio nel 2007 quando l’assessore Reccia invitò i comuni in un’assemblea e chiese ad essi di «aiutare» la società dei trasporti, erogando fondi. Tutti gli amministratori di allora che condivisero la causa e che successivamente erogarono i fondi sono ora finiti sotto la lente della Procura della Corte dei Conti. Nella stessa vicenda entra l’amministrazione provinciale a guida De Franciscis. Le fiamme gialle hanno segnalato alla Corte dei conti presunti sprechi di denaro pubblico, per quasi 15 milioni di euro relativi alla gestione dell’azienda. Dalle indagini dei militari è emerso che la Provincia di Caserta, socio maggioritario dell’Acms Spa, tra il 2007 e 2009 avrebbe erogato alla stessa azienda contributi non spettanti per oltre 12 milioni di euro. Nel mirino anche l’attività di servizio che secondo i militari evidenzierebbe nelle scelte degli amministratori pro-tempore dell’Acms tra il 2006 e il 2010 una gestione inefficace ed inefficiente con premi e permessi non spettanti per circa 2.5 milioni di euro per indennità ai dipendenti.
(Fonte Giancarlo Izzo – Corriere del Mezzogiorno

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