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Odore di vendemmia in Alto Casertano

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In visita alle Cantine Mattei. Clarus online ripropone ai lettori l’articolo già comparso qualche giorno fa sulla vendemmia in località Madonna del Bagno

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I filari, è come se accarezzassero dolcemente le colline, ricoprendole del colore e del profumo inconfondibile della vendemmia. Le piogge di luglio e settembre hanno portato l’acqua sperata, quella necessaria a dare alle viti il giusto vigore per reggere i pesanti grappoli. Intorno c’è silenzio, quello che si ascolta solo nella campagna abitata da pochi uomini, poche famiglie appassionate al lavoro della terra, che fanno ancora dell’agricoltura una risorsa per se stesse e un prestigioso biglietto da visita per il territorio. Accade così per la famiglia Mattei, nella piccola frazione di Madonna del Bagno (comune di Gioia Sannitica), ai confini tra le terre di Alife, Piedimonte e Gioia, su una collina, terrazza naturale che guarda al Matese.
La storia di questi vitigni risale ai primi decenni del ‘900, ma le cose cambiano quando Pasquale e Dora Mattei, al ritorno dalla Svizzera, introducono importanti novità nel sistema di raccolta dell’uva  e produzione del vino. A raccontarci la storia di questi filari, del loro straordinario recupero, è Luigi, primogenito della coppia, che ci conduce lungo i fianchi delle colline, dove ormai da qualche giorno si recidono i grappoli. Coda di Volpe, Piedirosso, Pallagrello, Falanghina: i filari si alternano e si intrecciano tra loro, così come l’intreccio di questi sapori unici che le Cantine Mattei riservano agli intenditori (vecchi e nuovi) ormai da anni. “La presenza della giusta quantità di zucchero di questi acini indica che il tempo è propizio – spiega Luigi – e che è arrivato il momento di procedere con la raccolta”. I grappoli finiscono così dai tralci, alle mani degli uomini e delle donne di famiglia, poi nelle cantine dove nel giro qualche minuto parte la fermentazione del primo saporito succo. Da questo momento la temperatura degli alti fusti di acciaio o resina vetrificata sarà tenuta costantemente sotto controllo: “Non può sfuggirci nessun passaggio perché nulla vada alterato”. Sono giorni in cui si lavora dall’alba fino a mattina inoltrata: si scruta il cielo, si assapora l’aria, si consulta l’enologo di fiducia che segue tiene il monitoraggio di questa annata. Ci si concede delle pause per riprendere fiato e fare il punto della situazione.
La vendemmia durerà ancora molti giorni, quelli necessari a passare in rassegna gli otto ettari di terreno che accolgono i numerosi filari, sufficienti a soddisfare le richieste di un mercato che continua a crescere e sembra destinato a farsi strada anche oltre i confini del nostro Paese: Germania, Inghilterra, Stati Uniti attendono dall’Italia l’arrivo delle bottiglie “Mattei”.

Continua…

 

 

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