C’è da temere per il futuro della pineta di Sant’Angelo? Dall’inverno scorso, quando le abbondanti nevicate di febbraio provocarono cospicui danni agli alberi dell’area verde, la domanda ancora se la pongono in tanti, tra cittadini e associazioni, specialmente negli ultimi giorni.
Se sul posto, difatti, le attività di bonifica e messa in sicurezza sono cominciate, autorizzate dai piani alti (Comune, Parco del Matese, Comunità Montana), in paese le speranze di recupero ambientale del luogo stanno lasciando spazio ai timori sulla effettiva correttezza di lavori che paiono ad alcuni un po’ troppo estesi e minacciosi per la sopravvivenza di tutto l’ecosistema. E già dai social network, come sempre sentinelle dei malumori della comunità matesina, si dipanano perplessità, anche di esperti, e ipotesi di scempio ambientale. Si parla di “tagli sconcertanti” ed eccessivi.
A questo punto, senza scivolare nella trappola degli allarmismi, è lecito, e viene spontaneo, domandarsi se effettivamente le cose in pineta stiano procedendo secondo le regole, e soprattutto se non sia necessario avviare un approfondimento, una indagine concreta da parte di cittadini o associazioni del settore per verificare se le preoccupazioni sulle sorti di una delle aree verdi più belle della provincia siano giustificate o meno. E magari poi, se sussistono le motivazioni, procedere con un eventuale esposto per denunciare possibili violazioni. In gioco c’è un pezzo prezioso del nostro territorio, e le attenzioni non sono mai troppe.
