L’agitazione degli avvocati e l’impoverimento progressivo della città.
Mentre il sindaco di Piedimonte, Cappello, sollecitato dagli avvocati, riscrive tardivamente ai colleghi sindaci del Matese affinché si costituisca un consorzio fra comuni, per salvare gli uffici del giudice di pace (manca davvero poco allo scadere del tempo regolamentare per inviare una proposta al Ministero), il quadro che va delineandosi, una volta che la sezione distaccata del Tribunale chiuderà, è quanto mai cupo. Da sempre, infatti, la città di Piedimonte ha il suo punto di forza nel terziario. Esercizi commerciali, bar, ristoranti: basti pensare alla sfilza di cartolerie e di snack bar sorti lungo via Vincenzo Caso, arteria sulla quale insistono tutte le scuole superori cittadine.
Stesso discorso vale per il Tribunale, in piazza del Carmine: bar e rivendite di sali e tabacchi sono i primi destinatari di quella “offerta di moneta” che nei giorni di udienza, ma non solo, giunge come manna dal cielo grazie alla presenza di avvocati, testi, giudici, periti provenienti anche da altri paesi e città. Un indotto che andrebbe totalmente a crollare una volta che la sezione distaccata di piazza del Carmine chiuderà.
La recente protesta degli avvocati del Matese è stata proprio per questo motivo una protesta fatta “in nome della città”. “Abbiamo stigmatizzato la totale inerzia dei parlamentari e dei sindaci del territorio – rincara la dose il presidente della locale associazione, Luigi Cimino, perché per il Tribunale non si è portata avanti una battaglia politica, ad ogni livello, in grado di far valere soprattutto le ragioni della montagna. Per il giudice di pace, ci auguriamo invece che l’ipotesi del consorzio fra comuni possa garantire la permanenza degli uffici a Piedimonte. Per noi avvocati il trasferimento a Santa Maria può rappresentare persino un vantaggio. Ma per il cittadino, c’è pronta una bella raffica di disagi e di costi aggiuntivi. Eppure parliamo del fondamentale diritto alla giustizia”. Che per gli avvocati sia un vantaggio portare tutte le cause civili e penali a Santa Maria, non c’è alcun dubbio. Basta vedere le condizioni in cui si lavora nella sezione distaccata di Piedimonte Matese: al momento, in servizio ci sono solo due giudici onorari. Manca il giudice monocratico togato per il penale. Manca il giudice togato al civile, in maternità, e mai sostituito. Manca, da tempo, il giudice dell’esecuzione. Manca il cancelliere. Una volta che la sezione distaccata chiuderà, verrà meno la possibilità per un cittadino di formalizzare una semplice rinunzia all’eredità. Si dovrà andare per forza a Santa Maria Capua Vetere. Una volta che la sezione distaccata di Piedimonte chiuderà, la mole di atti giudiziari da inviare alla locale Agenzia delle Entrate verrà meno. Indirettamente, nel tempo, si porrà anche il problema della permanenza di questo ufficio a Piedimonte Matese? Altra utenza in meno. Altri clienti in meno per bar, ristoranti, sali e tabacchi, cartolerie. “Ecco perché andava sostenuta una importante battaglia politica” sottolinea Cimino. Fantapolitica? Non proprio. A rifletterci bene, gli avvocati non hanno affatto torto.