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Gestione del museo civico, prove tecniche con le associazioni

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Piedimonte. Assemblea pubblica in Municipio con la museologa Martino e l’amministrazione comunale.

 Riaprire il museo civico, assieme alle associazioni cittadine, per una gestione il più possibile «condivisa» in grado di assicurarne la effettiva fruizione al pubblico. Se ne è discusso l’altro ieri in Municipio, a Piedimonte Matese, nel corso dell’assemblea indetta dall’assessore al Polo Museale di San Domenico, Attilio Costarella, dal consigliere delegato ai rapporti con le associazioni, Fernando Catarcio, e dall’assessore alla cultura Costantino Leuci, assieme alla consulente museale Raffaella Martino. Un incontro esteso ai presidenti di tutte le associazioni cittadine, sollecitati a dare la propria disponibilità per la gestione del museo civico, di imminente riapertura, al fine di garantirne l’accesso al pubblico per 25 ore settimanali, come d’intesa con la Regione, che ha dichiarato, appunto, il museo civico Raffello Marrocco «di interesse regionale». Alle associazioni, di concerto tra loro, il compito di accogliere e accompagnare i visitatori all’interno del polo museale, situato nel complesso monumentale di San Domenico, e di guidarli lungo i percorsi espositivi. 
Una sinergia pubblico-privato che si prefigge, soprattutto, di aggirare gli ostacoli di natura economico-finanziaria, che in questo momento creerebbero non pochi problemi all’amministrazione comunale per una gestione «esterna» onerosa e quindi, al momento, inattuabile. Ma la proposta lanciata dalla giunta comunale alle associazioni operanti in città intende centrare anche un altro obiettivo: fare del museo civico e del complesso monumentale di San Domenico un luogo di crescita collettiva e di condivisione di esperienze e di opportunità, per riunuire tutto il mondo del non-profit attorno a un progetto di sviluppo culturale della città. I lavori di allestimento al piano terra del museo civico dovrebbero terminare entro dicembre: all’interno dei nuovi locali troverà finalmente collocazione l’esposizione di tutti i reperti e delle collezioni recuperate dal Museo Archeologico di Napoli, giunte a Piedimonte da qualche settimana. Il pezzo forte della mostra in via di allestimento sarà la statuetta bronzea del Corridore del Cila, del quinto secolo avanti Cristo, che dovrebbe essere concessa al museo cittadino per un tempo limitato. Entro la prossima settimana le associazioni dovranno comunicare la propria disponibilità per la redazione di una prima ipotesi di gestione, che potrebbe partire già nel mese di gennaio.

(Fonte: Il Mattino)

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