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Alife. Il Comune sigla schema di transazione con l'Asi

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L’accordo risolve la questione dei mancati pagamenti al Consorzio, e di conseguenza permette ad Alife di essere di nuovo rappresentata in seno agli organi deliberativi Asi

Pagamento dilazionato in dieci anni e prima rata non prima di sei mesi: sono queste le principali clausole contenute nello schema di transazione siglato dal Comune di Alife e il Consorzio Asi, per dirimere una querelle che il sindaco della cittadina, Giuseppe Avecone, ha ereditato dalle precedenti amministrazioni.
«Abbiamo accertato – ha spiegato il sindaco nel corso dell’ultima riunione del consiglio comunale – che i canoni dovuti dal Comune al Consorzio Asi di Caserta non erano mai stati corrisposti. Di conseguenza, il Comune non aveva nemmeno la possibilità di esercitare il diritto di voto alle assemblee consortili. Grazie allo schema di transazione, però, adesso saremo nuovamente rappresentati in seno agli organi deliberativi dell’Asi. Va dato atto al presidente, Piero Cappello, di aver mostrato massima disponibilità nel predisporre il cronoprogramma che permetterà al Comune di Alife di ammortizzare, nell’arco di dieci anni, il pagamento delle somme dovute, che ammontano a ben centoventicinquemila euro».
Mistero fitto, al momento, sul perché i canoni siano rimasti inevasi: la zona industriale di Alife avrebbe potuto essere il fiore all’occhiello degli insediamenti produttivi lungo la valle del Medio Volturno. Al momento, però, gran parte delle infrastrutture di servizio sono rimaste al palo. Manca quasi ovunque la rete idrica e fognaria, così come la pubblica illuminazione. Una terra di nessuno dove, contando soltanto sulle proprie forze, le piccole imprese hanno comunque avviato la propria attività, provvedendo in autonomia alla fornitura dei servizi essenziali.
Eppure, Alife è il comune che conta il maggior numero di esercizi commerciali e piccole imprese, in rapporto alla popolazione e al territorio comunale, fra tutti i centri della Comunità Montana del Matese. Sviluppare l’area Asi avrebbe dovuto rappresentare una priorità per le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi dieci anni. Senza contare che, proprio nell’area industriale di Alife, non mancano le prime cattedrali nel deserto, come la grande centrale del latte realizzata fra il 2001 e il 2002, quando con la sovvenzione globale in zootecnica della Sovagri, furono costruiti gli impianti colossali per la produzione e commercializzazione del marchio «Lattè», iniziativa che cercò di riunire in un unico progetto produttivo tutti i piccoli allevatori del Matese e dell’Alto Casertano. «Le cifre dovute all’Asi – ha aggiunto Avecone – faranno parte dei debiti fuori bilancio e a breve convocherò una riunione ad hoc del consiglio comunale».

(fonte Il Mattino)

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