Venerdì, in consiglio comunale, De Girolamo dovrebbe passare all’opposizione. Il vicesindaco Pisani potrebbe invece lasciare la giunta entro dicembre
La maggioranza consiliare al Comune di Piedimonte potrebbe perdere un consigliere gia’ nel corso della prossima riunione del consiglio comunale, fissata per venerdi. Lo strappo, in realta’ gia’ da tempo preannunciato dallo stesso protagonista, e’ quello di Nicola De Girolamo, quinto degli eletti, la scorsa primavera, alle amministrative che portarono il sindaco Vincenzo Cappello alla schiacciante vittoria elettorale con 5200 voti.
De Girolamo, gia’ assessore del Pdl nel decennio amministrativo guidato dal sindaco Sarro, dovrebbe, salvo sorprese dell’ultimo momento, spiegare le ragioni dello strappo nella seduta di dopodomani, lasciando i banchi della maggioranza e tornando all’opposizione con i suoi ex compagni di cordata, contro i quali ha combattuto alle ultime comunali, correndo, appunto, per il sindaco Cappello, sostenuto da una maggioranza di centrosinistra ma allargata anche ai Popolari Udeur. Alla base della decisione ci sarebbero state lunghe incomprensioni tra lui e il sindaco: del resto, già all’indomani dell’attribuzione delle deleghe, Cappello ne propose a De Girolamo alcune, alla stregua di quanto aveva fatto con tutti gli altri consiglieri, ma senza garantirgli l’ingresso in giunta. De Girolamo rifiutò, rinunciando anche alle semplici deleghe da consigliere. Negli ultimi tempi, il riavvicinamento alla corrente del senatore Sarro lo ha portato a ritornare sui suoi passi, lasciando il gruppo legato a Paolo Romano e tornando nell’alveo storico del Pdl cittadino, oggi in via di lenta e difficile ricostituzione.
Ma, intanto, lo stesso gruppo consiliare di opposizione vicino a Sarro abbandonerà, venerdi, la sua connotazione civica e assumera’ anche formalmente la denominazione di gruppo consiliare del Pdl. Attese, infine, ulteriori novità in seno alla maggioranza: nelle prossime settimane, infatti, il vicesindaco Corrado Pisani potrebbe lasciare, secondo indiscrezioni, la delega alle finanze e ai tributi e dimettersi dalla giunta. Nessun disaccordo sul piano politico, ma pressanti impegni di natura professionale. Sara’ vero?
Fonte Il Mattino
