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Reggia di Caserta. Cresce il degrado

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L’Articolo de Il Mattino, a firma di Ladia Luberto, denuncia il crescente degrado del monumento vanvitelliano. La Sovrintendenza comunica che non ci sono soldi

A seguito della caduta dei due elementi architettonici dalla facciata della Reggia nel breve volgere di poche settimane, dopo i sopralluoghi e gli interventi tampone, l’elaborazione dei progetti per la messa in sicurezza delle facciate e degli ingressi, continua l’attesa dei finanziamenti e, di conseguenza, dei lavori risolutivi.
Nel frattempo l’impressione che si avverte, entrando nel monumento vanvitelliano, non è certo edificante. Non bastavano, infatti, le impalcature, le transenne, i ponteggi, i percorsi obbligati tra le transenne a stravolgere l’aspetto del monumento vanvitelliano: a peggiorarne l’immagine sono ora le condizioni del basolato dei cortili, ormai liberi dalle auto, ma invasi dalle erbacce. Non c’è bisogno di arrivare proprio nei cortili per notare lo sconcio, il «verde» spontaneo si nota già percorrendo il cannocchiale. E ce n’è tanto, fuori e dentro le impalcature, lungo le facciate, fra un gradino e l’altro delle porte di accesso ai vani terreni, intorno ai tombini in marmo. Fra questi ce n’è uno in particolare che appare molto danneggiato forse da infiltrazioni d’acqua provenienti, molto verosimilmente, dalle tubazioni poste sotto la pavimentazione. Certo non è niente di grave rispetto alle ben più complesse problematiche della Reggia, assicurano gli esperti.

Anche se il mancato intervento per eliminare le erbacce potrebbe, a lungo andare, può causare danni: basta che si alzi una basola per provocare un effetto domino. In ogni caso, non è un bel vedere: quell’erba cresciuta nelle fughe del basolato dà il senso dell’abbandono, della trascuratezza. Peggio ancora la vegetazione spontanea sulle facciate. Il problema, è superfluo ricordarlo, è sempre quello dell’assoluta carenza di fondi. «Già facciamo miracoli, rispetto ai finanziamenti di cui disponiamo» sottolinea la soprintendente ai beni artistici di Caserta, Paola Raffaella David. «In queste condizioni, anche la manutenzione ordinaria risulta difficile da attuare». Senza contare che molte delle somme disponibili sono state, in questo periodo, utilizzate per far fronte all’emergenza determinata dai recenti crolli.
«I fondi che occorrerebbero per la manutenzione della Reggia sono ingenti, ora poi con quello che è accaduto serve molto di più. Palazzo reale ha bisogno di interventi radicali, di restauri complessi che costeranno non meno di 20 milioni di euro — spiega il Direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Gregorio Angelini — e noi siamo impegnati attualmente nella ricerca di questi fondi che non potranno che essere europei». Nel frattempo si sta già pensando a come garantire alla reggia una gestione autonoma. «In effetti, se la Soprintendenza di Caserta potesse utilizzare tutti gli introiti che si fanno attraverso i ticket di ingresso, riuscirebbe a far fronte alle necessità della Reggia. Invece, il ricavato, che annualmente si aggira intorno ai 2 milioni di euro, va interamente allo Stato e alla Soprintendenza ritornano poche centinaia di migliaia di euro. Perciò – dice Angelini – stiamo studiando soluzioni per evitare che i fondi raccolti con i biglietti si disperdano nel bilancio dello Stato. Ma per questo, temo, dovremo aspettare che si formi il nuovo Parlamento».

Lidia Luberto

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