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Castel Campagnano. Come una piccola Lourdes

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S. E. Mons. Di Cerbo “La sofferenza ci rende simili a Cristo”

Ogni anno in occasione della giornata del malato, che ricorre l’11 febbraio, a Castel Campagnano si ripete, con solennità e devozione un profondo momento di preghiera, con particolare attenzione agli anziani e agli ammalati. Quest’anno l’iniziativa è stata celebrata ieri (domenica 17 febbraio) con una messa presieduta da S.E.Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo di Alife-Caiazzo.
Animatori e promotori dell’evento, in parrocchia, – accanto al parroco don Massimiliano Giannico – i volontari dell’Associazione Amami (Associazione Mariana Assistenza Malati d’Italia) che nel piccolo paese sono circa una decina ma che rappresentano una costola dell’Associazione nata a Napoli tra il 1950-1960: sacerdoti, barellieri, dame, medici, volontari che vivono l’impegno e la missione di accompagnare a Lourdes e presso altri santuari mariani, gratuitamente, ammalati ed anziani, contando sull’aiuto economico di numerosi benefattori.
A Castel Campagnano l’Associazione è nata nel 1978, mentre il primo viaggio a Lourdes risale al 1979, e da allora i volontari dell’Amami non sono mai venuto meno alla loro responsabilità tanto che qualcuno ha compiuto anche due viaggi all’anno (è il caso del decano del gruppo, il signor Mariano Frese, che è stato presso la cittadina ai piedi dei Pirenei oltre quaranta volte).
L’omelia di Mons. Di Cerbo, ormai in tempo quaresimale, ha voluto sottolineare proprio come il dolore e la sofferenza – talvolta accompagnati da molteplici tentazioni che rischiano far rinunciare l’uomo a vivere pienamente – siano parte del cammino che prepara ciascuno all’incontro con Cristo risorto. Il Vangelo di Luca di ieri, che vede Cristo tentato nella solitudine del deserto, apre ad un discorso che chiama in causa il coraggio e la fede autentica di ogni battezzato: “Gesù vince la tentazione attraverso la Parola di Dio (…) ha spiegato il Vescovo. Perciò per arrivare alla Pasqua, che rappresenterà un giorno anche l’incontro finale con Cristo nella sua gloria, non possiamo fare a meno della Parola di Dio (…) Tuttavia lo stesso Cristo nel momento del dolore e della tentazione più forte, rimette la sua vita nelle mani di Dio, perchè sia fatta la volontà del Padre e non la sua(…) La nostra chiamata – ha seguitato Mons.Di Cerbo – è quella di compiere delle scelte: prima fra tutte, quella di fare di Gesù Cristo il modello di vita,  non solo in tempo di  Quaresima, ma nella quotidianità”.
In merito all’iniziativa dell’Amami, il Vescovo ha voluto esprimere il suo sentimento di gratitudine: “la coscienza della sofferenza e della morte ci pongono di fronte al limite della nostra vita rendendoci più umani e “prossimi” a quanti vivono nella fragilità e nel bisogno”. Durante la celebrazione eucaristica in molti hanno ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi; si è pregato per gli ammalati, i volontari e i medici dell’Associazione. Poi come avviene puntualmente a Lourdes, la processione eucaristica e il canto mariano alla luce  dei flambeaux.

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