Home Territorio Alvignano. Parte la raccolta di olii esausti vegetali

Alvignano. Parte la raccolta di olii esausti vegetali

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Non tutti i cittadini sono a conoscenza del fatto che in più punti del paese sono stati installati degli appositi contenitori

Uno dei raccoglitori, in prossimità dell’Ufficio postale, all’imbocco di via Terminiello

Raccogliere l’olio esausto si rende necessario per salvaguardare l’ambiente, ma rappresenta anche una opportunità di guadagno per le aziende del settore. Per questo motivo, da circa una quindicina di giorni, ad Alvignano è attivo il servizio per la raccolta di olio esausto. Tuttavia, all’istallazione in paese di diversi punti di raccolta ha fatto da contraltare solo una parziale informazione, per cui la cittadinanza inconsapevole del servizio di cui poter usufruire, continua a coltivare le cattive abitudini senza potersi rendere utile per migliorare la propria qualità di vita. Si tratta di una novità, per il piccolo comune, che si integra all’attività di raccolta differenziata ormai presente da anni. L’olio esausto, come l’olio residuo di frittura, rappresenta una importante fonte di inquinamento. Ad essere interessate principalmente sono le acque, sia quelle di falda che quelle superficiali (fiumi, laghi e mari). L’olio, infatti, essendo meno denso dell’acqua tende a stratificarsi sulla sua superficie impedendo, così, lo scambio di gas (tra cui l’ossigeno) tra l’acqua e l’atmosfera. Questo mancato ricambio di gas può avere conseguenze disastrose per l’ecosistema acquatico, causando la morte di pesci e di numerosi altri organismi che dipendono dall’ossigeno per vivere. L’entità dell’impatto ambientale causato dall’olio è enorme: basti pensare che è sufficiente 1 grammo di olio per inquinare1000 litri d’acqua, rendendola non più potabile ed incompatibile con la vita acquatica. L’uomo è il principale responsabile dell’immissione nell’ambiente di olio. Oltre agli idrocarburi e alle sostanze oleose derivate da perdite di petrolio e di suoi derivati, infatti, l’olio può essere liberato anche a causa di cattive abitudini quali l’eliminazione dell’olio da cucina attraverso gli scarichi domestici o direttamente nel terreno. Una possibilità per limitare l’inquinamento da olio, che permette anche di ricavare energia “pulita”, è rappresentata dalla raccolta e dal riciclo dell’olio esausto. Oltre a non essere più liberato sconsideratamente nell’ambiente, infatti, l’olio raccolto può essere purificato e raffinato per poi essere aggiunto a benzina e gasolio: in questo modo si ottengono combustibili ecologici il cui utilizzo permette di ridurre sia la dipendenza dal petrolio che l’inquinamento conseguente al suo sfruttamento.

Antonio Mirto

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