Poli di eccellente divulgazione culturale e scientifica affidati al buon senso della gente comune, non della politica che conta
Due notizie a distanza di poche ore hanno fatto il giro del web e occupato un certo spazio sulle pagine dei giornali, ma forse non abbastanza per interrogare le coscienze.
Mentre va a fuoco Città della Scienza, il Museo Campano di Capua viene dato in affitto per recuperare denaro alle casse, in quanto la Provincia ha ridotto i fondi per il suo mantenimento.
Due eccellenze del territorio scientifico e culturale campano, meta di ripetuti e ininterrotti tour da parte di scolaresche (un po’ meno i turisti adulti) che hanno trovato in entrambi i luoghi sempre generosa accoglienza ma soprattutto stimolo allo studio e alla conoscenza.
Oggi siamo qui a fare i conti con un edificio bruciato – attorno al quale sorge una catena di solidarietà per l’immediata ricostruzione – e un altro (il museo di Capua) da poco ristrutturato, inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato a banchetti e cerimonie al fine di racimolare l’essenziale per andare avanti. Proprio così: a Capua non basta la vendita dei biglietti, ma si è reso necessario “inventarsi” un’alternativa fino al punto di decidere che alcuni ambienti del Museo ospiteranno eventi congressistici e cerimonie. Tutto affidato ad una gestione manageriale che ha visto anche il lancio di una radio “Radio Mater Matuta” (ormai un anno e mezzo fa) che si propone di dare voce all’intero complesso e richiamare nuova attenzione su di sè.