Home Chiesa e Diocesi Verso il Conclave. L'alfabeto per orientarsi/2

Verso il Conclave. L'alfabeto per orientarsi/2

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Cosa accade e cosa accadrà in attesa del nuovo Papa e dopo la sua elezione. Le parole “chiave”
La prima parte dell’alfabeto è consultabile cliccando qui 

Giovanni: è il nome più ricorrente nella genealogia dei Papi. Ad oggi son 23 i sommi Pontefici che hanno portato il nome dell’Apostolo evangelista. Giovanni XXIII, Papa Roncalli, sanò con la sua scelta l’interruzione causata con l’antipapa con lo stesso nome che si fece eleggere nel 1410. Passarono quindi ben 548 anni per giungere al 28 ottobre 1958 quando un nuovo Papa si sarebbe imposto di nuovo il nome giovanneo.

Giuramento: lo effettuerà a nome di tutti i cardinali in Conclave il cardinal Re, primo dell’ordine dei Vescovi, in quanto il Decano e il protodecano hanno più di 80 anni: “Noi tutti e singoli Cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo Pontefice – si legge nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, emanata da Giovanni Paolo II il 22 febbraio del 1996 – promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica del Sommo Pontefice. Parimenti, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi, per divina disposizione, sia eletto Romano Pontefice, si impegnerà a svolgere fedelmente il munus Petrinum di Pastore della Chiesa universale e non mancherà di affermare e difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede. Soprattutto, promettiamo e giuriamo di osservare con la massima fedeltà e con tutti, sia chierici che laici, il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo riguarda l’elezione del Romano Pontefice e su ciò che avviene nel luogo dell’elezione, concernente direttamente o indirettamente lo scrutinio; di non violare in alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l’elezione del nuovo Pontefice, a meno che non ne sia stata concessa esplicita autorizzazione dallo stesso Pontefice; di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui autorità secolari di qualunque ordine e grado, o qualunque gruppo di persone o singoli volessero ingerirsi nell’elezione del Romano Pontefice”. A seguire, in processione, ciascun cardinale reciterà la seguente formula: “Ed io (nome) Cardinale (cognome) prometto, mi obbligo e giuro; così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli che tocco con la mia mano”.

“Habemus Papam!”

Habemus Papam: è l’esclamazione solenne rivolta alla folla in attesa in Piazza San Pietro con la quale il cardinale protodiacono, dalla loggia della basilica di San Pietro, comunica l’avvenuta elezione del nuovo Papa. “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac reverendissimum dominum, dominum (il nome del cardinale eletto in accusativo latino), Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem (il cognome non tradotto in latino), qui sibi nomen imposuit (il nome pontificale in genitivo latino con l’eventuale progressione in numerica)”. La traduzione: “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa! L’eminentissimo e reverendissimo Signore, Signor (nome), Cardinale (cognome) di Santa Romana Chiesa, il quale si è imposto il nome di (nome scelto)”.

Inizio del pontificato: il 18 febbraio 2013, ad una settimana dall’annuncio della sua rinuncia, Benedetto XVI ha comunicato al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, mons. Guido Marini, alcune modifiche all’Ordo Rituum pro Ministerii Petrini initio Romae Episcopi, il documento del rituale che disciplina e “presenta le celebrazioni previste in tempi diversi e in luoghi collegati alla sede episcopale in Roma in riferimento con la cura pastorale del suo Vescovo per l’intero gregge del Signore”. In particolare è stato ripristinato l’atto di obbedienza di tutti i cardinali presenti alla concelebrazione dell’Inizio del Ministero Petrino, così che il gesto che in Cappella Sistina, subito dopo l’elezione, è compiuto dai Cardinali Elettori, ha nuovamente una dimensione pubblica, aperta a tutto il Sacro Collegio, per assumere al tempo stesso un carattere di cattolicità.

Lacrime: è la Stanza delle Lacrime, che normalmente svolge funzione di sacrestia della Cappella Sistina, ad accogliere il neo eletto Papa, in un momento di raccoglimento, al quale fa seguito la vestizione con i paramenti pontifici, prima di affacciarsi dalla Loggia delle Benedizioni.

Motu Proprio: è un documento sovrano che certifica che le concessioni in esso contenute sono state fatte per iniziativa esclusiva del romano pontefice regnante. Con il Motu Proprio del 22 febbraio 2013, Normas nonnullas, Benedetto XVI ha modificato alcune regole per lo svolgimento del Conclave. Secondo il documento, il collegio dei cardinali riuniti in sede vacante potrà anticipare l’inizio del Conclave se constaterà la presenza di tutti i cardinali. Benedetto XVI ha Introdotto, inoltre, modifiche anche per la maggioranza richiesta per l’elezione del Papa per la quale saranno necessari 2/3 degli elettori presenti e votanti con l’esclusione, in caso di ballottaggio, dei voti dei due candidati. Con il Motu Proprio è stabilita, come unica pena, la scomunica per chiunque violi il segreto sull’elezione del Papa.

 

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