Home Chiesa e Diocesi In diretta dal Colosseo il racconto della preghiera e delle emozioni

In diretta dal Colosseo il racconto della preghiera e delle emozioni

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Mettersi in viaggio e percorrere la strada verso Roma. La speranza diventa certezza di fede quando la preghiera ha inizio

Foto Internet

“Siamo arrivati nella Capitale con doveroso anticipo cercando il giusto senso di marcia seguendo la folla. Con la luce del sole e fino al tramonto abbiamo cercato il migliore appostamento per vedere o anche solo sentire qualcosa di questo evento straordinario. Siamo venuti alla Via Crucis, alla passione di Cristo… Con il trascorrere delle ore si profila ai nostri occhi un’atmosfera di festa: è impossibile avere un’idea di quanti fedeli affollano la strada. Ecco, le candele si accendono una dopo l’altra: è uno  spettacolo straordinario! Vediamo Papa Francesco, il cuore batte forte. Qui c’è la vita, la speranza e la pace del cuore…”
(Damiano Nocera e Paola Lazzari, Piedimonte  Matese)

“Nel nostro mondo contemporaneo”, “molti sono coloro che, deboli e vili davanti a queste correnti di potere, impegnano la loro autorità al servizio dell’ingiustizia e calpestano la dignità dell’uomo e il suo diritto alla vita”, ma tu “Signore Gesù non permettere che l’ingiustizia conduca gli innocenti alla disperazione e alla morte”. È il grido che hanno levato stasera i giovani del Libano, che hanno composto, sotto la guida del cardinal Béchara Boutros Raï, le meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, nella I Stazione. E se “anche oggi il mondo si piega sotto realtà che cercano di espellere Dio dalla vita dell’uomo, come il laicismo cieco che soffoca i valori della fede e della morale in nome di una presunta difesa dell’uomo; o il fondamentalismo violento che prende a pretesto la difesa dei valori religiosi”, i giovani del Libano al Signore, nella meditazione della II Stazione, affidano a Gesù “tutti gli uomini e tutti i popoli umiliati e sofferenti, in particolare quelli dell’Oriente martoriato” affinché possano portare con Lui “la loro croce di speranza”. Commentando l’incontro di Gesù con la madre nella IV Stazione, i giovani del Libano chiedono a Gesù: “Signore, fa’ che in questi tempi difficili le nostre famiglie siano luoghi della tua presenza, affinché le nostre sofferenze si tramutino in gioia” (Fonte Agensir)

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