La firma il prossimo 3 giugno, poi 90 giorni prima che entri in vigore
Dopo quasi dieci anni di negoziati, ieri pomeriggio l‘Assemblea generale dell‘Onu ha approvato il primo trattato internazionale sul commercio delle armi, volto a regolamentare un giro d‘affari internazionale legato agli armamenti convenzionali – armi leggere, blindati, navi da guerra – che si aggira intorno ai 70 miliardi di dollari. 154 i voti favorevoli (tra cui quello Usa), 3 i contrari e 23 gli astenuti. Tra questi ultimi Cina, Russia, Cuba, Venezuela, Bolivia e Nicaragua. Diversi, in questi anni, gli appelli della Santa Sede al riguardo. L’ultimo una settimana fa. “È necessario adottare un trattato che proibisca il trasferimento di armi quando dia luogo a violazioni di diritti umani e umanitari”, aveva ammonito mons. Francis Chullikatt, osservatore permanente vaticano presso l’Onu, nel corso della Conferenza finale delle Nazioni unite sul trattato sul commercio delle armi, conclusasi il 28 marzo a New York, alla quale era intervenuto come capodelegazione. Mons. Chullikatt aveva sollecitato un accordo “forte, efficace e credibile” con “un impatto reale e duraturo su tutte le popolazioni che aspirano a vivere in un mondo più sicuro e protetto”. Il trattato potrà essere firmato il 3 giugno ed entrerà in vigore 90 giorni dopo l‘avvenuta ratifica da parte di almeno 50 membri.
Fonte Agensir