Da Sant’Angelo e Raviscanina la voglia di cambiare
La Redazione – Aria nuova sull’Alto Casertano. Ieri pomeriggio l’esito del voto sembra aver portato con sè segni di cambiamento per alcuni e di continuità per altri. Nuove formazioni, o ben rimescolate e diversamente assemblate, si sono aggiudicate la vittoria ai seggi per i comuni di Letino, Raviscanina, Sant’Angelo e Caiazzo. In quest’ultimo comune la vittoria di Tommaso Sgueglia (la lista ha ottenuto 2.135 voti rispetto ai 3.875 che si sono recati alle urne) – già in politica accanto a Stefano Giaquinto, sindaco uscente – conferma la scelta dell’elettorato caiatino, che accoglie una proposta politica ormai nota e consolidata con cui si è confrontato in questi anni. Caiazzo procede il suo percorso civico nell’ottica della continuità.
Le novità appartengono al versante matesino dove la popolazione ha scelto il nuovo.
A Raviscanina la lista civica Cuore popolare di Anastasio Napoletano ha incassato 522 voti contro i 448 di Giovanbattista De Sisto della lista civica Raviscanina Libera.
A Sant’Angelo d’Alife, il comune con 2.339 votanti che ha visto scendere in campo ben 4 liste, ha vinto Vittorio Folco della lista civica Con voi garantendosi 490 voti. Seguono a ruota Per Sant’Angelo (candidato a sindaco Salvatore Bucci) con 466 voti, Progetto Comune (candidato a sindaco l’ex primo cittadino Crescenzo Di Tommaso) con 393 voti e infine Cambiamo Sant’Angelo (candidato a sindaco Alessio Valente) con 266 voti.
A Letino vince Fausto Perrone, di cui si ricorda il suo decennale impegno politico e sociale per la piccola comunità di montagna. La lista Andiamo avanti ha ottenuto il 61,01% dei consensi mettendo in tasca 313 voti rispetto ai 199 della lista Un paese in comune che schierava Rita Orsi. Il piccolo centro del Matese (che conta 870 elettori) ha assistito alla discesa in campo di ben 5 formazioni di cui tre liste civetta passate completamente e fortunatamente inosservate.
Raviscanina e Sant’Angelo d’Alife hanno sperato nelle settimane precedenti l’azione di voto che le rispettive comunità uscissero dall’empasse politica degli ultimi mesi dove – nel primo caso – si è respirato aria di una politica stanca e poco coinvolta alle vicende dei cittadini, mentre nel caso di Sant’Angelo d’Alife, la breve durata dell’amministrazione Di Tommaso e il successivo commissariamento sono stati il chiaro sintomo di un meccanismo mai partito nella macchina che ha gestito la vita della cosa pubblica.
Due comuni in cerca di nuove strade, quelle politiche. Due comuni che oggi vivono di fermenti culturali e sociali ancora poco manifesti seppur forme di aggregazione e piccoli eventi culturali non siano mancati grazie all’iniziativa di gruppi spontanei, ProLoco e parrocchie. Un terreno già arato su cui poter lavorare, e si spera, nello spirito della collaborazione e della partecipazione.
Buoni i presupposti. Fra cento giorni cosa sarà cambiato davvero?