Le associazioni di Gioia Sannitica insieme per organizzare, con la collaborazione del Comune, la seconda edizione della “Giornata al Castello“, un’iniziativa tesa a riscoprire le origini dell’antichissima area attraverso “balli, cunti e canti”. Si tiene i prossimi 22 e 23 giugno, a partire dalle ore 16.30.
I promotori vogliono in questo modo valorizzare e promuovere il territorio gioiese, e allo stesso tempo approfondire la conoscenza del Castello normanno, un gioiello storico architettonico del territorio.
Pronto il programma dell’evento:
Sabato 22 giugno
ore 16:30 – Apertura manifestazione
0re 17.00 / 20.30 – Visite guidate al Castello
ore 18.00 – Apertura stand prodotti tipici
ore 21.00 – Saluto delle autorit
ore 21.30 – Serata musicale con canti popolari
Domenica 23 giugno
ore 10.00/20.00 – Visite guidate al Castello
ore 10.30 – Apertura stand
ore 12.00 – Santa Messa
ore 17.00 / 21.00 – Visite guidate
ore 21.30 – Serata musicale con “EVOE’ “, con canti suoni e danze del Sud.
Bella iniziativa, ma c’è qualcuno che saprà descrivermi e parlarmi delle ceramiche del castello, studiate da un certo sandrino marra di Calvisi di Gioia Sannitica? Pare a quanto ne so che abbia raccolto e salvato durante i lavori di sterro di qualche anno fa diversi chili di cocci ceramici, che ha poi studiato e datato, aveva presentato uno studio preliminare qualche anno addietro e credo sia in corso una pubblicazione inerente le ceramiche ed il castello che dovrebbe essere disponibile a fine estate. Ho cercato informazioni ma mi dicono che non è tra le guide e neanche è stato interpellato, strano su internet ho trovate 3 sue inedite pubblicazioni sulla storia del comune e nessuno contatta costui. Mi hanno poi detto che perdippiù è un archeologo e per diversi anni ha fatto indagini di superficie lungo tutto il territorio gioese riuscendo a a creare una sorta di studio demo etno antropologico sulla antropizzazione del territorio dalla preistoria all’unità d’italia. Mi dicono infine che è l’unico a conoscere l’evoluzione storica arheologica del territorio di Gioia, nella sua completezza. Non credo sia il massimo dell’espressività culturale così se si dimentica di invitare il massimo cultore della storia del comune. Mah forse è proprio vero nemo propheta in sua, nessuno è profeta in patria