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Piana di Monte Verna. "Chi eravamo" in un libro che compone il puzzle della storia locale

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Presentato a Piana il libro di Nunzia Cecere Il Casale di Piana: una storia mai scritta. Chi erano i Pianesi tra il XVI e il XIX secolo

La Redazione – Sabato pomeriggio è stata l’occasione per fare il punto sulla storia dell’antico casale che affonda le sue origini fin dal 400 d.C. tempo della Pax romana, in cui dal sito di Caiatia  alcune ricche famiglie locali si stabilirono nella Piana a pochi chilometri per godere la salubrità del sito. In questo luogo furono edificate diverse costruzioni tra cui la villa dei Marciano, intorno alla quale ruota buona parte della storia pianese soprattutto per i secoli a venire quando l’area su cui era edificata la villa inizialmente  divenne luogo di culto cristiano. Il lavoro di Nunzia Cecere, frutto della sua tesi di laurea, in realtà è lo studio dei registri di battesimi, cresime e matrimoni della comunità locale a partire dalla fine del 1500. La storia precedente è quella che vede il piccolo borgo coinvolto dalle origini alle vicende dell’occupazione longobarda e poi normanna pur sempre all’ombra di Caiazzo, il centro maggiore.
piana di monte verna_libroI documenti oggi in possesso degli studiosi permettono di ricostruire la storia della comunità locale, come luogo dotato di una sua identità già prima dell’anno mille. Sono però i secoli successivi a caratterizzare e identificare le vicende della “Piana”. Cecere ricostruisce la storia e la cultura del paese a partire dal periodo spagnolo attraverso i documenti custoditi presso la Parrocchia. Nella premessa al suo lavoro la giovane autrice scrive: “E’ strano come in un periodo in cui si parla sempre più di separazione tra affari di Stato e Chiesa o si ritorna a discutere sull’opportunità dell’ora di religione nelle scuole, io ritrovo proprio nelle pagine della chiesa la storia civile del mio paese”. La ricerca conferma il merito alla Chiesa di aver custodito nei secoli e in tutta Europa, attraverso pergamene, carteggi, opere d’arte,  registri come quelli di Piana di Monte Verna la storia civile, religiosa e politica di intere comunità. Si tratta talvolta degli unici atti ufficiali utili a “ricavare” dal passato tradizioni, credenze (miste anche a tradizioni pagane), storie di famiglie e storie di luoghi. Dalle giovani generazioni emerge sempre con maggior frequenza l’interesse e il desiderio di ricostruire, ricomporre i pezzi del passato per appropriarsi con maturata coscienza delle proprie radici e tenerne viva la memoria. “Conoscere la storia del paese in cui si è nati e si vive, – ha dichiarato il parroco Mons.Giulio Farina – credo sia un dovere ed un impegno di tutti. Alla scuola soprattutto il dovere di trasmettere la conoscenza dell’ambiente in cui si opera”. Presente all’evento il vescovo Mons.Valentino Di Cerbo e il sindaco del paese Raffaele Santabarbara.

1 COMMENTO

  1. E’ ammirevole la volontà di scrivere sulle origini del proprio paese che oltre a rinnovare sentimenti di affetto per i luoghi ove si è vissuti ti portano a capire cio che è importante valorizzare e rispettare in quanto parte integrante della storia.

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