Home Chiesa e Diocesi Feste patronali. Si accendono le luci e anche le polemiche

Feste patronali. Si accendono le luci e anche le polemiche

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Troppi soldi “dedicati” ai fuochi d’artificio e a spettacolini importati. Quale ruolo invece per la musica di qualità? Più volte incontrando i rappresentanti dei Comitati festa, S.E.Mons.Valentino Di Cerbo vescovo di Alife-Caiazzo ha sollecitato la promozione degli artisti locali attraverso i palcoscenici delle feste patronali e non da ultimo un’attenzione particolare ai più poveri, ai bisognosi attraverso la destinazione un cifra – anche minima – del ricavato delle collette raccolte. Una strada non impossibile…

Riceviamo e pubblichiamo – In qualità di musicista, desidero rivolgere un pensiero personale verso le organizzazioni dei comitati festeggiamenti di Alvignano, il paese nel quale risiedo. Partendo dal presupposto che è sacrosanto commemorare i Santi con festeggiamenti, ritengo che, in un periodo di crisi economica come questo che sta attanagliando tante famiglie, nell’organizzare feste di culto ci sarebbe necessariamente bisogno di introdurre una nuova gestione delle risorse. Dalla mia personale esperienza ho spesso notato una gestione delle risorse un po’ bizzarra! Praticamente le somme raccolte vengono investite prima di tutto nei fuochi pirotecnici (costi che si aggirano intorno ai 2000 euro), poi nel resto come banda di musica, processione…
Per la musica, quella vera che si fa, quella che veicola emotivamente la manifestazione, la forma artistica più alta, non ci sono risorse. Se è vero che un corpo è fatto da cellule allora il problema della malattia è nelle cellule. fuochi d'aritificioAllo stesso modo se l’Italia è fatta da comuni, allora la sede principale della sua malattia è nei comuni. L’Italia è diventata il paese della musica che non si fa. In altri paesi veramente la musica è un vettore emotivo delle manifestazioni. Ritengo pertanto logico che il vero cancro della nostra civiltà sia localizzato nelle piccole realtà, nelle convinzioni radicate, nelle credenze delle tradizioni senza Fede e senza un vero senso morale. Credo, inoltre , che il momento di festa non dovrebbe essere condiviso solo tra parrocchiani di un luogo ma dovrebbe essere un’attrazione anche per gli abitanti dei paesi limitrofi! In questo periodo di crisi economica le donazioni le fanno in grossa parte gli anziani pensionati, quindi, chiudendosi nelle loro convinzioni, i comitati organizzeranno manifestazioni  con intrattenimento per anziani (con tutto il rispetto). In una visione nuova e virtuosa un festeggiamento deve tener conto della promozione di un territorio e delle sue eccellenze e fare di tutto affinché ciò accada. Le organizzazioni dei comitati, però, pur avendo consapevolezza di ciò, inspiegabilmente sono sempre inclini nel perseguire la logica approssimativa della gestione delle risorse. In particolare non tengono conto che i fuochi  sono solamente  soldi che “esplodono” in aria!
La musica dei validi musicisti del territorio vale molto più, costa molto meno ed è più ecologica dei diabolici fuochi d’artificio. L’amara constatazione finale è che al Santo spesso resta solo la dedica del festeggiamento…

Enzo Pedone

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