Insorgono gli italiani, ma in particolare coloro che hanno a cuore la produzione agricola “verace” perchè protagonisti del buon gusto che ancora arriva sulle nostre tavole
La notizia di stampa apparsa ieri sui quotidiani in merito alla notizia di “costruire” in laboratorio l’hamburger coltivando cellule staminali con un costo esorbitante di circa 250 milioni di euro,ci induce a fare una considerazione.i cibi da laboratorio non solo non servono ma nascondono insidie. Il patrimonio di biodiversità animale e vegetale nel mondo, è così vasto e completo che va solo opportunamente preservato e selezionato. Quindi investire grandi capitali per creare nuovi prodotti “artificiali” non ha alcun senso.
I consumatori hanno già bocciato gli OGM e la clonazione ai fini alimentari! Quando i cittadini sono stati consultati sull’argomento non solo in Italia ma in tutta Europa, hanno detto un netto e deciso no con percentuali di oltre 80%.
E’ semplicemente assurdo che si spendano montagne di denaro in ricerca e sperimentazione senza alcun vantaggio per la collettività. In Italia, poi, questo tema diventa inutile quando si leggono i dati sul “made in Italy” agroalimentare fatto di prodotti tipici e di qualità unici al mondo. Dalla bresaola al culatello Zibello, dal cotechino di Modena al prosciutto di Parma e San Daniele, dal lardo di Colonnata alla mortadella di Bologna, dal prosciutto cotto alla porchetta di Ariccia, dalla salsiccia napoletana alla nostra soppressata,tutto è straordinariamente eccellente.
E questi prodotti di laboratorio, troverebbero acquirenti? Chi l’ha assaggiato ha detto che hanno un gusto sgradevole. Allora ci sia concessa una considerazione:abbiamo forti perplessità verso investimenti, studi e ricerche che mirano a standardizzare e omologare alimenti che non avranno futuro e che ignorano ogni principio di precauzione sulla salute dei consumatori. Meglio sarebbe a mio avviso orientare gli sforzi su altri modelli di ricerca e innovazione in campo agricolo.
Angelo Santabarbara