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Festival dell'Erranza. Già si pensa alla seconda edizione

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Un evento diverso per la città di Piedimonte e il territorio vicino. Una sosta  lungo il viaggio della vita per pensare e ripensarsi. Crescente il numero di presenze presso il Chiostro di San Domenico

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Roberto Perrotti (direttore artistico), Salvatore Capasso (amministratore delegato Banca Capasso) e Vincezo Cappello, sindaco di Piedimonte

La Redazione – Cala il sipario sul Festival dell’Erranza, ma solo per il momento perchè l’evento tornerà vivo in scena tra un anno per la sua seconda edizione. Scenario della rassegna culturale e sensoriale insieme il complesso domenicano di Piedimonte Matese, anche sede del Museo Civico Raffaele Marrocco, dove per tre sere l’alternanza degli ospiti (scrittori, filosofi, poeti, antropologi) e del pubblico ha dato vita ad uno spettacolo “diverso” per la città.
Uno dei luoghi per eccellenza della cultura pedemontana e matesina; luogo
di storia, capace di contenere le storie dei protagonisti che si sono susseguiti sul palco e quelle del pubblico che non una volta, ma ripetutamente ha osato immedesimarsi nei viaggi dell’anima e in quelli a piedi o in moto raccontati dalle voci sommesse e al contempo entusiaste di chi è intervenuto.

Un crescendo di presenze: dal venerdì alla domenica il numero di semplici curiosi o appassionati del tema è andato aumentando. Da Napoli e Caserta si è registrata una buona risposta; visitatori da Roma e da Torino interessati all’erranza e agli ospiti scelti per la rassegna.
A chi si è rivolto il Festival dell’Erranza? E di cosa ha parlato? L’erranza, dalle parole del filosofo Marco Guzzi in apertura, si rivela la condizione imprescindibile dell’uomo di questo tempo, “costretto a cercare una direzione evolutiva, a cercare un senso”. Non solo approfondimenti sulla geografia e i luoghi, sul fascino di un viaggio avventuroso, ma sull’essenza del viaggio che di per sè appartiene alla condizione nomade di ciascun uomo, da sempre. Il festival ha rappresentato la sosta, la pausa, il momento del riposo  per l’uomo in cammino, per l’uomo in corsa, per quanti hanno ascoltato anche per ore l’approfondimento critico, antropologico, filosofico sul tema dell’erranza.

Il filosofo Marco Guzzi, con l'intervento "Passaggi di umanità" ha aperto il Festival dell'Erranza
Il filosofo Marco Guzzi, con l’intervento “Passaggi di umanità” ha aperto il Festival dell’Erranza

Il Festival aprendosi con l’intervento di Guzzi, sull’analisi della crisi evolutiva, in cui la crisi economica e quella personale degli uomini corrispondono perfettamente, ha proseguito il suo corso dischiudendosi nell’analisi e nel racconto delle libertà dell’uomo, dell’istinto e del dono insito in ciascuno di cambiare per riaffermare e ridefinire se stesso. Le esperienze degli ospiti presenti alla tre giorni hanno rivelato tutto questo: l’entusiasmo e il coraggio di ricominciare non senza un pizzico di follia.
Un messaggio, quello del Festival che travalica l’interesse degli appassionati di avventura e racconti on the road, e che tocca la sensibilità degli uomini in ricerca, di quanti vivono il proprio viaggio quotidiano coraggiosamente anche tra i vicoli del proprio quartiere confrontandosi inevitabilmente con culture, pensieri, sogni e bisogni diversi dai propri.
Un’occasione eccellente quella del Festival dell’Erranza, che alla sua prima edizione, in forma del tutto sperimentale, pone le basi per una seconda versione migliorata, ma altrettanto entusiasmante. Esperienza che toccherebbe condividere soprattutto con le giovani generazioni, come i tanti studenti che frequentano Piedimonte durante l’anno scolastico.

Giorgio Serafino e la sua compagna Giuliana Foresi sono giunti al Festival in sella ad una Vespa 50 special del '78
Giorgio Serafino e la sua compagna Giuliana Foresi sono giunti al Festival in sella ad una Vespa 50 special del ’78

Una proposta che dalle righe di Clarusonline lanciamo volentieri e con semplicità agli organizzatori dell’evento. A questi ultimi (Roberto Perrotti, il direttore artistico; Salvatore Capasso, l’amministratore delegato della Banca Capasso Antonio Spa che ha finanziato l’evento; Pietro Savastano, il web manager incaricato della comunicazione) va senza dubbio il riconoscimento di aver aperto le porte di Piedimonte al passaggio di una ventata di novità e di verità tradotte nei volti e nelle parole di chi oltre a raccontare, si è raccontato, con coraggio ed umiltà. Una possibilità ed uno stile di vita a portata di tutti, anche di quanti – in questi tre giorni – hanno “abitato” il fronte palco.

http://www.festivaldellerranza.it/

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