Ieri sera la cattedrale di Alife ha accolto i fedeli riuniti per la messa in suffragio del caro Vescovo Farina. Presenti anche i familiari
La Redazione – Sono giunti da diverse parrocchie della Diocesi, accompagnati dai loro parroci, le tante persone che strette nella preghiera hanno voluto ricordare il Vescovo che per 11 anni ha guidato la comunità di Alife-Caiazzo.
Era l’8 maggio 2010 quando in occasione dell’ingresso del vescovo Valentino Di Cerbo, suo successore, Mons. Pietro Farina salutava i “suoi” non senza un pizzico di tristezza: Caserta era la sua città, la sua Diocesi d’origine, era il richiamo verso una pastorale che tenesse conto di una città globale; mentre Alife-Caiazzo, “il suo primo amore” – così come ha ricordato ieri sera Mons. Di Cerbo durante l’omelia – è stata la scuola, il banco di prova, il luogo dove ha educato se stesso, ed educato gli altri, ad una nuova visione di Chiesa, dove le molteplicità e i diversi carismi potessero confluire nell’unica direzione, quella della promozione umana e dell’annuncio evangelico.
“Le letture di oggi – le parole di Di Cerbo – ci danno opportuni suggerimenti per rileggere il significato della sua presenza in mezzo a noi. La scena del convergere di popoli e abitanti di numerose città verso il Signore, riferita dal profeta Zaccaria nella prima lettura, ci ricorda il suo desiderio di annunciare Cristo e di condurre la porzione del Popolo di Dio, che il Signore gli aveva affidato, ad una ricerca autentica del Signore, ad una testimonianza coraggiosa, come pure a costruire una Comunità diocesana, in cui la presenza di Cristo fosse evidente, forte e invitante. Nel periodo del suo episcopato tra noi egli si è impegnato a costruire una Diocesi dinamica, giovane, libera da inutili retaggi del passato, rispettata e accolta nella sua missione religiosa e sociale”.
Presenti alla messa anche i familiari del caro vescovo Pietro: il fratello Franco e la moglie Nina e con loro i nipoti e alcuni amici, commossi per l’affetto e la vicinanza che la famiglia Diocesana di Alife-Caiazzo ha riservato a Mons. Farina sia in occasione dei funerali una settimana fa a Caserta, si nel ricordarlo così affettuosamente.
Un profondo segno di rispetto per la persona che ha guidato per ben 11 anni la Diocesi, un legame spirituale – quello di adesso – che supera le differenze, i confronti talvolta accesi, le divergenze gestite pur sempre con controllo e dialogo sincero.
Di lui, Mons. Di Cerbo, che lo ha ricordato “disponibile e affettuoso” in occasione del suo ingresso in Diocesi e sereno nonostante la malattia degli ultimi mesi, ha citato l’impegno pastorale e i traguardi che negli anni dell’episcopato di Mons. Farina hanno “acceso di vita” la Diocesi alifano-caiatina: ” egli volle dare impulso al laicato, rilanciando l’Azione cattolica, accogliendo Movimenti e avviando le Associazioni di professionisti cattolici, che seguiva personalmente, fondò il periodico diocesano Clarus, riaprì la Biblioteca diocesana, celebrò con grande solennità il Giubileo del 2000 e il Congresso eucaristico. Dette, inoltre, impulso al restauro del consistente patrimonio artistico diocesano, avviò la Visita Pastorale e movimentò la Diocesi con Convegni e iniziative, celebrati con la partecipazione di personaggi del mondo cattolico e di quello laico, anche con lo scopo di inserire la Chiesa locale nelle dinamiche ecclesiali e culturali del tempo”.
E’ doveroso ringraziare Mons.Pietro Farina anche per essere stato l’artefice della costruzione della casa parrocchiale a Liberi (CE) quale punto di riferimento per l’intera comunità liberina.