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Carlo Sarro, riconfermato membro della Commissione Antimafia

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Il ruolo ricoperto già nella precedente legislatura è stato riconfermato. La Commissione parlamentare si insedierà martedì

biografia-sarroUn nuovo importante riconoscimento è stato conferito al deputato matesino On. Carlo Sarro, designato dal capogruppo del Pdl-Fi alla Camera dei Deputati On. Renato Brunetta in seno alla Commissione Antimafia, il più importante organo bicamerale del Parlamento Italiano che si insedierà il prossimo martedì. Per Sarro si tratta di una riconferma all’interno dell’Antimafia, avendone già fatto parte nella passata legislatura quando il parlamentare casertano ha ricoperto la carica di Senatore della Repubblica, con tale ultima nomina che si aggiunge anche all’elezione a Vice Presidente della Commissione Giustizia della Camera avvenuta all’indomani dell’insediamento dell’attuale Parlamento.
La riconferma in seno alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare è il premio del lavoro svolto nei primi cinque anni dall’On. Sarro all’interno del fondamentale organo di lotta alla criminalità organizzata, con competenze e funzioni riferite, tra l’altro, alla verifica dell’attuazione della legge 13 settembre 1982, n. 646, e successive modificazioni, e delle altre leggi dello Stato, nonché degli indirizzi del Parlamento, con riferimento al fenomeno mafioso; dell’attuazione della normativa riguardante i collaboratori e i testimoni di giustizia nonché di quella relativa all’applicazione del regime carcerario alle persone imputate o condannate per delitti di tipo mafioso; accertare la congruità della normativa vigente, formulando proposte di carattere legislativo e amministrativo ritenute opportune per rendere più coordinata e incisiva l’iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e più adeguate le intese internazionali concernenti la prevenzione delle attività criminali, l’assistenza e la cooperazione giudiziaria; accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni; verificare l’impatto negativo delle attività delle associazioni mafiose sul sistema produttivo, con particolare riferimento alla libera concorrenza e alla trasparenza della spesa pubblica comunitaria, statale e regionale; verificare l’adeguatezza delle norme sulle misure di prevenzione patrimoniale, sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo; svolgere il monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali, verificando l’efficacia delle disposizioni concernenti in particolare lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali; riferire al Parlamento al termine dei suoi lavori, nonché ogni volta lo ritenga opportuno e comunque annualmente. La Commissione Antimafia, infine, procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.

Comunicato stampa

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