“Il suo sorriso, sincero e pulito, è l’eredità che Giuseppe lascia alla famiglia”
La Redazione – Piedimonte Matese. Una chiesa gremita, l’intero quartiere Vallata, e non solo, raccolto attorno alla famiglia di Giuseppe Ricci, per il suo ultimo saluto nel santuario di Ave Gratia Plena, dove si è svolto il rito funebre nel primo pomeriggio di oggi. Tanta commozione e vicinanza alla moglie e ai due bambini per la scomparsa di un marito e un padre, 34enne, che domenica scorsa è rimasto vittima dell’alta tensione mentre potava un albero nella frazione di Sepicciano, suscitando il cordoglio di tutta la città. Stava adoperando un cestello elevatore non isolato, quando un’eccessiva vicinanza ai cavi elettrici gli è stata fatale.
“Una morte improvvisa, un buio che ci prende e ci rende incapaci di parole di consolazione; in questo momento di dolore solo la Parola di Dio può mostrarci la Luce, aprirci una speranza“, queste le parole con cui don Emilio Salvatore ha aperto la sua omelia, sottolineando il sorriso che non mancava mai sul volto di Giuseppe. “Ho sposato io Giuseppe, e l’ho sempre visto cortese, sorridente di un sorriso che è quello delle persone semplici e pulite: è questa l’eredità che lascia alla sua famiglia, un dono che deve essere utile ad affrontare la vita di tutti i giorni. Un sorriso che ora risplende sui suoi cari“.
Al termine del rito il momento più commovente, quando è stata data lettura di un pensiero scritto dalla giovane moglie Anna, toccante, e accolto da un fragoroso applauso in cui si è riversato tutto l’affetto nutrito da parenti e amici, prima di accompagnare la salma in cimitero.