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Scorie di malavita, il brutto risveglio del Matese

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Tolto il segreto di Stato dalle deposizioni di Schiavone sui rifiuti. Il Matese sotto l’influenza della camorra.

Capita che la realtà faccia più paura della finzione. Mentre ieri qualcuno  si abbandonava all’immaginario orrorifico di Halloween fatto di vampiri e scheletri e abiti scuri, qualcun altro toglieva il segreto di Stato dalle deposizioni del pentito Carmine Schiavone, sollevando il matese1coperchio di un calderone ben peggiore di quello delle streghe. Sono le rivelazioni sul traffico illegale di rifiuti nocivi della camorra rilasciate nel corso dell’audizione dell’ottobre del 1997 alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti,  parole inquietanti, pesanti come macigni, oggi diventate finalmente pubbliche (clicca per leggere il documento). Altro che mostri e ragnatele. Le paure, quelle reali, si provano a scorrere le frasi riportate nel documento, in cui Schiavone racconta del business dei Casalesi e dei luoghi interessati dagli sversamenti di materiale tossico. “Rifiuti radioattivi nei terreni dove pascolano le bufale“, oppure “20 anni di vita per i cittadini di alcuni comuni del casertano“. E non manca neppure la “piccola Svizzera” della Campania, il Matese, tre i luoghi di sepoltura rifiuti della camorra, citato chiaramente a pagina 20 del verbale dell’audizione (“Tutto il Matese, fino alla zona di Benevento, era sotto la nostra influenza). Se qualcuno, insomma, immaginava (o si illudeva) un territorio sopravvissuto per un soffio al pericolo contaminazione, ha dovuto fare ora i conti con una prospettiva infausta. E adesso quello “stato di emergenza” dichiarato dai sindaci dell’Alto Casertano il 28 ottobre scorso, nel corso della conferenza dei sindaci del comprensorio, pare assumere contorni più minacciosi, e si carica di una maggiore urgenza a cui non possiamo permetterci di porre freno. Il grido del territorio deve levarsi con forza e fragore.
Come si comporteranno d’ora in avanti le istituzioni? Cosa possiamo aspettarci alla luce di queste preoccupanti rivelazioni?

MiMen

1 COMMENTO

  1. SI LEVANO SCUDI SULLA “TERRA DEI FUOCHI” E SI GRIDA ALL’ALLARMISMO. A mio giudizio gli allarmismi sono il frutto della comprensibile paura che padri e madri di figli hanno per la salute dei loro figli. Questo è il “frutto avvelenato” della sfiducia per la politica e le istituzioni che spesso “nascondono sotto al tappeto” i problemi più gravi per finalità elettorali e di consenso. Si utilizzi allora questa leva mediatica per rassicurare la povera gente con azioni concrete, fattive e visibili. Perchè non diffondere una mappa dei siti certamente inquinati? Ce ne è una sul sito http://www.laterradeifuochi.it (redatta sulla base dei rilevamenti). Perchè la cultura del segreto in Italia porta alla diffusione di tali informazioni dopo 16 anni? E poi non dimentichiamo che questo è il Paese di Ustica alleato storico di quello di Wikileaks e del Datagate. Nonchè sede millenaria del Vaticano e dei suoi mitici “inconfessati” segreti che hanno accompagnato l’occidente per 2000 anni di “demonizzazione” degli infedeli mori. SIAMO SINCERI NON CI SONO I PRESUPPOSTI PER AVERE FEDE FIGURIAMOCI FIDUCIA…

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