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Alvignano. Dove la "memoria" non si perde

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Amministrazione, famiglie, insegnanti per ricordare i caduti di tutte le guerre. Il Sindaco Angelo Di Costanzo “Il sacrificio del dovere, che gli uomini in arme quotidianamente affrontano, non manchi del nostro rispetto e delle nostra stima”

La Redazione – Come da tradizione, l’Amministrazione comunale di Alvignano, celebra il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate la domenica che precede il 4 novembre (anniversario della fine della prima guerra mondiale), e nonostante si tratti di un giorno festivo, il coinvolgimento delle scuole del territorio, e quindi delle famiglie, è andato sempre più crescendo: è forte la sensibilizzazione che negli ultimi anni si sta compiendo con iniziative che già nel mese di ottobre celebrano e ricordano il valore dei cittadini caduti durante le due Guerre Mondiali, in particolare il secondo conflitto.
Ieri mattina, il corteo, partito dal Municipio, ha raggiunto Piazza Monumento, dove presso la chiesa di San Sebastiano è stata celebrata la messa, con un pensiero particolare ai caduti di tutte le guerre, di ieri e di oggi.
Al termine, la benedizione della corona di alloro deposta al Monumento ai caduti e l’atteso discorso del sindaco, Angelo Di Costanzo.
3. Alvignano_4 novembreAd Alvignano – come in tanti comuni del territorio altocasertano – è viva e ancora forte l’aria quegli aventi: i numerosi giovani, poi Cavalieri di Vittorio Venero, partiti per confini delle aspre battaglie del 15-18, e poi i nonni o i bisnonni di oggi fatti prigionieri o feriti durante la ritirata tedesca del 1943.
Ad Alvignano non c’è anniversario che passa senza aver ricordato don Biagio Mugione, parroco di San Sebastiano ucciso dai tedeschi, e don Antonino Leggio, originario del posto ma parroco della Cattedrale di Alife morto sotto i bombardamenti americani caduti sulla città il 13 ottobre 1943. Ad entrambi, l’Amministrazione – su impulso dell’Assessore alla cultura Franco La Vecchia, attendo e sensibile a far memoria del passato – ha intitolato due strade cittadine.
Ieri mattina, ad accompagnare il tricolore in testa al corteo, i ragazzi della scuola primaria e secondaria; questi ultimi che ormai da anni seguono un corso sperimentale di musica, hanno accompagnato con i loro strumenti l’intera manifestazione sulle note de L’Inno di Mameli e La leggenda del Piave, mentre ai più piccoli è toccato il ricordo della guerra attraverso poesie e pensieri realizzate in classe. Il profondo senso di appartenenza e di partecipazione dei ragazzi è stato sostenuto non solo dalla presenza degli insegnanti, ma in particolare da quella della Dirigente Angelina Lanna e del Provveditore Angelo Marcucci.
Seppur i fatti si collocano ormai lontani nella storia, molte giovani famiglie ieri hanno vissuto con piena partecipazione sia il momento religioso che civile, accomunati non solo da immagini sbiadite del passato, ma soprattutto dalla speranza di un futuro di pace, così come lo stesso Sindaco ha voluto ricordare: “Il momento contingente, seppur non il migliore per le molteplici difficoltà economiche-finanziarie che oggi attanagliano le singole persone, le famiglie, le istituzioni, non può, nè deve condizionare le scelte e gli sforzi dei singoli e del consesso comunitario che vuole continuare a credere e sperare nel futuro. Un futuro – ha proseguito Di Costanzo – che è dato anche dallo sforzo odierno che lo Stato – a noi in questa ricorrenza visibile negli uomini in arme operanti in Patria e nei diversi scenari esteri – adempie nel rispetto dei propri impegni e nella salvaguardia del bene comune, alla difesa della pace, della libertà e della democrazia”. 
Il sindaco, nell’omaggio al Monumento, ha voluto ricordare che quella piazza, teatro di terribili bombardamenti, porta il segno di quanti morirono in quei mesi sia in paese che in battaglia: gli alberi di leccio che in parte arredano quello spazio furono piantumati proprio in loro ricordo, uno ogni dieci caduti. Angelo Di Costanzo ha annunciato alla cittadinanza che presto l’Amministrazione avvierà il recupero del Monumento ai caduti perchè esso sia meglio visibile, riconoscibile e con dignità porti i nomi dei cari concittadini.

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