Sono arrivati i sigilli per le pedane dei bar di Piazza Roma e l’opinione pubblica si divide
La Redazione – Scattano i sigilli per i Dehors dei bar siti in Piazza Roma dopo il sequestro preventivo del 31 ottobre firmato dal Procuratore della Repubblica Silvio Guarriello. Ieri, mentre gli agenti apponevano i sigilli, investigatori, in borghese, si sono recati presso il Municipio, in particolar modo presso l’ufficio del segretario comunale e del responsabile dell’ufficio tecnico per poi fare un sopralluogo dettagliato della piazza.
Il polverone fu alzato per la prima volta qualche mese fa dai cittadini residenti nella zona coinvolta, i quali erano stanchi della continua caciara notturna e del vedersi espropriati del suolo pubblico.
Intanto la Procura sta indagando e sembra che nei guai siano finite una decina di persone, tra cui figure di spicco della città di Piedimonte e titolari degli esercizi commerciali coinvolti. Questi ultimi, così come anche l’Amministrazione Comunale, hanno più volte difeso la propria posizione insistendo sul fatto che il loro operato è stato eseguito a norma di legge. Ma l’accusa è proprio quella di aver violato la vigente normativa edilizia che regola la materia. Secondo alcuni le concessioni di suolo pubblico sarebbero state date in modo non chiaro. E’ in corso quindi un accertamento di carattere amministrativo che, nel caso in cui avvalori l’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica, potrebbe avere risvolti penali.
Dalla parte di chi stare? Dalla parte dei titolari degli esercizi commerciali, i quali hanno voluto, in linea con il loro lavoro, offrire un servizio in più ai cittadini o dalla parte dei residenti che sono stanchi del caos creato sotto casa propria dalla presenza di quelle ingombranti strutture? Dalla parte del gusto estetico o da quella dei giovani, i quali hanno scarsissimi luoghi in cui incontrarsi per trascorrere il tempo libero in numero così importante?
E’ pur vero però che la virtù sta nel mezzo. Si potrebbero concedere gli spazi antistanti i suddetti bar, come già proposto più volte, ma “arredarli” secondo norma e usando anche criteri per non creare disorientamento nell’opinione pubblica.
e’ brutto vedere una piazza che si ferma punto di ritrovo di tanti giovani, però chiediamoci se è giusto chiudere un occhio in nome di un’attività commerciale? dobbiamo far passare il concetto che alla legge si può chiudere un occhio ogni tanto? è questa lidea di legalita che devono avere i nostri ragazzi ? che per certe persone non devono valere le regole perché fanno del bene alla città?
è sicuramente dura da accettare la storia dei deor, ma la legge non può essere valida una volta si e un altra volta no. ma l’errore a monte chi l’ha combinato? se ci pensavano prima magari?