Home Chiesa e Diocesi Alife. Solenne liturgia del Vescovo con i cori della Diocesi

Alife. Solenne liturgia del Vescovo con i cori della Diocesi

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Sabato 23 novembre, in occasione della festa di Santa Cecilia, patrona della musica, è stata celebrata la messa nella Cattedrale di Alife alla quale hanno partecipato le corali della diocesi

1458455_570927652990273_35491581_nLa Redazione – Grande festa per la nostra diocesi sabato 23 novembre, quando è stata celebrata la solenne messa presso la cattedrale di Alife alla quale hanno partecipato le varie corali della diocesi di Alife-Caiazzo. Tante persone ma una sola, un’unica voce, quella che intonava canti al Re dei Re.
Nella vigilia della festa di Cristo Re si è ricordato l’evento che riassume l’opera della salvezza di Cristo e il suo camminare tra le strade del mondo verso il punto dove Lui ci vuole condurre, ovvero al Regno di Dio, “Che se per noi risulta essere oggi un termine arcaico, in realtà rappresenta il centro della predicazione di Cristo“. Queste le parole del Vescovo durante l’omelia.
Gesù incarna il progetto di Dio di umanità nuova, di umanità riscattata dal male: è questo il significato della venuta di Cristo che scommette la propria vita per compiere questo progetto.
“La Chiesa annuncia il regno di Dio anche quando celebra la liturgia. La liturgia: oggi l’abbiamo ridotta e umiliata. Essa ci fa fare esperienza di uguaglianza, della quale si ha nostalgia nella vita di tutti i giorni dove troviamo soprattutto furbizia. Nella Chiesa invece siamo tutti uguali. A noi che siamo tutti uguali il Padre parla e ciò significa che ci prende in considerazione. Dio parla al cuore di tutti noi perchè siamo tutti suoi figli e siamo tutti importanti allo stesso modo. Siamo invitati a partecipare alla Mensa eucaristica così come alla tavola di famiglia a cui sediamo. La liturgia è l’anticipo del mondo che verrà; sperimentiamo il progetto di Dio: siamo anticipo dell’umanità nuova che il Padre sogna per noi”. Con questi pensieri S.E. Valentino Di Cerbo ha espresso il piacere di vedere il suo popolo tutto riunito in un’atmosfera di pace e serenità e che con voce univoca cantava inni al Signore. Egli vorrebbe che ogni occasione fosse ideale per vedere riunita l’intera comunità in un canto, un canto corale accompagnato da un animatore liturgico e da testi cosicché tutti possano pregare anche cantando. Le scholae cantorum hanno sì un valore importante all’interno della comunità  ma non sono lì ad esibirsi davanti a un pubblico: “Tutti sono chiamati al canto, come dice il Concilio, ed è questo lo spirito della liturgia. La schola cantorum rende un servizio al popolo di Dio sostenendo il canto dell’assemblea”. Così il Vescovo ha voluto esortare tutti alla partecipazione collettiva a una delle parti fondamentali della liturgia, nella quale non si vedono isolati protagonisti ma un unico popolo in cammino.

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