La Redazione – Da Napoli il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe De Natale consiglia alle persone residenti nelle zone epicentrali del sisma di non abbassare la guardia, e di fare ben attenzione alle predisposizioni delle forze dell’ordine e della Protezione civile, soprattutto per le prime ore successive al forte spavento e alla significativa magnitudo della scossa.
E’ probabile che si susseguiranno scosse di assestamento, dice De Natale, di solito queste non sono di maggiore intensità ma c’è comunque la probabilità che se ne presenti una di quasi uguale magnitudo (quella delle 18 è stata di 4,9 sulla scala Richter). Ecco che, quindi, l’importante è non sottovalutare nulla ma prestare massima attenzione. Nei comuni matesini intanto si incominciano a riscontrare i primi danni a qualche edificio, seppur non di preoccupante entità.
Il Direttore ha ricordato come l’Appennino matesino sia una delle zone più sismiche d’Italia, citando un altro importante precedente della zona verificatosi nel 1688, che secondo le ricostruzioni basate sulle cronache del tempo, potrebbe aver avuto una magnitudo di circa 7 gradi Richter i, anche più del sisma dell’Irpinia del 1980.
Anche a Napoli il panico è stato tanto, specialmente per l’associazione alle preoccupazioni legate all’attività del Vesuvio.
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