Un polo sperimentale anche per giovani studenti
Ad annunziarlo è stato il presidente della provincia di Caserta on. Domenico Zinzi: nascerà in Villa Vitrone nel capoluogo di Terra di Lavoro il museo dinamico della tecnologia che porterà il nome di Adriano Olivetti. Un’iniziativa, la prima in tutto il mezzogiorno d’Italia, progettata dal Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del lavoro d’Italia che ha lo scopo di coinvolgere i giovani sulla realtà industriale della provincia di Caserta degli anni sessanta e settanta del secolo scorso e che fece appellare il territorio la Brianza del Sud. La scelta sul nome di Adriano Olivetti non è casuale, il suo concetto di utile e quale dovesse essere lo scopo finale dell’imprese nei confronti dell’uomo sono diventati oggi più che attuale. Nel mondo contemporaneo tutto cambia rapidamente e gli eterni problemi universali dell’umanità non vengono affrontati, Unico scopo della vita è il profitto materiale. Un tema dibattuto, un interrogativo che si è posto anche Bill Gates l’uomo che ha seguito la filosofia adrianea e che solo recentemente ha dichiarato il fallimento della scienza moderna che non riesce a risolvere malattie endemiche e la fame nel mondo. Con questo museo Caserta sfida le altre città d’Italia sul piano culturale quando, finalmente, ci sono le culture necessarie per realizzare una iniziativa di alto livello.
La Seconda Università di Napoli darà l’apporto necessario per assicurare le capacità indispensabili per diffondere competenze e professionalità.
“La provincia di Caserta a partire dalla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, quando il paese si avviava ad uscire dalla grande crisi dovuta alla guerra, ha dato il suo grande apporto allo sviluppo del paese – ha commentato Mauro Nemesio Rossi presidente del CeSAF Maestri del lavoro – Fino alla recente deindustrializzazione il territorio ha rappresentato la linea guida di uno sviluppo economico dell’Italia. Una realtà felice con aziende che nascevano come funghi e servivano non solo ad assicurare occupazione, ma soprattutto alla trasformazione ed al rinnovamento generazionale. Quel periodo non può essere dimenticato ed il Museo tecnologico sarà il testimone per le giovani generazioni.”
“Sono grata alle istituzioni casertane che hanno pensato di conservare sul proprio territorio la storia della Olivetti – ha detto la presidente della Fondazione Olivetti Laura Olivetti, – La presenza al sud della multinazionale creata da mio padre ed in particolare a Marcianise ha rappresentato sotto l’aspetto antropologico una inversione di tendenza rispetto al disegno politico del paese dell’epoca. Non più emigrazione di uomini, ma di fabbriche. Il meridionali hanno ben saputo rispondere a questo sforzo perché la loro produttività era anche più alta di quella del Nord rendendo competitivo qualsiasi investimento.” “Il neo museo provinciale sarà dinamico perché diventerà luogo di sperimentazione per gli studenti sia dal punto di vista umanistico che tecnico.” (Comunicato stampa).
Peccato dover considerare la storia e l’economia del passato come “pezzi da museo”. Speriamo in meglio? La Redazione