Case, scuole, edifici pubblici e chiese: nessuno escluso dai lavori di “recupero” post terremoto
In un comunicato diffuso da qualche ora, i sindaci del Com chiedono la dichiarazione dello stato di calamità e quindi una proroga della scadenza prevista dall’avviso pubblico relativo all’Accelerazione della spesa dei Fondi strutturali della Regione Campania, in modo da poter inserire nelle istanze da presentare le priorità verificatesi a seguito dell’evento sismico del 29/12/2013. Insomma, i sindaci chiedono il tempo necessario per poter procedere con le verifiche, accertare la sicurezza del territorio e “riprogrammare” le spese che la Regione dovrebbe finanziare.
Comunicato – I sindaci dei comuni di Piedimonte Matese, San Potito Sannitico, Gioia Sannitica, Alife, Castello del Matese e San Gregorio Matese, fortemente colpiti dal sisma del 29 dicembre scorso, in merito a quanto emerso nel corso della riunione tenutasi in data odierna presso il comune di Faicchio, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni regionali ed europee, desiderano precisare che la loro preoccupazione prioritaria è quella di fare in modo che tutti i cittadini colpiti ricevano la dovuta attenzione da parte di tutti gli organi deputati. In tal senso, ribadiscono che ritengono necessario, da parte delle istituzioni regionali e nazionali, destinare la stessa attenzione sia alle esigenze dei cittadini rimasti senza tetto o comunque fortemente colpiti nelle loro abitazioni, sia alle criticità che si sono evidenziate su scuole, edifici pubblici, numerose chiese e luoghi di culto del territorio dei sei comuni.
Per questo, i sei Sindaci hanno concordato e sottoscritto, nel corso di una riunione tenutasi presso il comune di Piedimonte Matese, un documento da inviare al Governo nazionale e alla Regione Campania per chiedere lo stato di calamità naturale e una specifica attenzione nella programmazione dei Fondi europei per un territorio già in grave crisi economica e sociale che dal terremoto ha purtroppo subito un ulteriore durissimo colpo.
Leggi la richiesta (prot. n. 224/2014) inoltrata al Governo e alle Istituzioni regionali e provinciali dai sei Comuni colpiti dal sisma.