La popolazione scolastica è cresciuta a causa del trasferimento degli alunni dell’Agrario “terremotato”, ma lo stabile non è in grado di offrire un’adeguata ospitalità
La Redazione – Domattina si torna in aula, e tra i banchi dell’Itis di Piedimonte Matese si starà più stretti di prima: il sisma del 28 dicembre che ha reso inagibile l’Istituto Agrario ha costretto il trasferimento degli alunni della storica scuola di Piedimonte, presso la struttura di via Caso, sede dell’Istituto Tecnico Industriale.
Non si tratta solo di tenere a bada i danni provocati dal sisma, il disagio di un trasloco di alunni e la riduzione degli spazi presso l’Industriale, bensì della precarietà di questa scuola di cui i giornali e l’opinione pubblica si è occupata un mese fa.
Una scuola al cui interno non mancano infiltrazioni di pioggia, muffe, finestre rotte, pavimenti sgretolati e sconnessi, coperture d’asfalto ormai divelte. E la Provincia di Caserta sta a guardare.
Il peggioramento della situazione, per via delle conseguenze del sisma del 29 dicembre, ha spinto il sindaco Vincenzo Cappello e l’assessore alla Pubblica Istruzione Costantino Leuci, dopo un sopralluogo presso l’Istituto, a scrivere nuovamente al presidente Domenico Zinzi, dopo una prima nota inviata il 5 dicembre scorso, in cui gli amministratori esprimono in primo luogo la loro preoccupazione a nome di docenti, famiglie e alunni per una situazione che “pregiudica la normale attività didattica e rischia di compromettere le condizioni di sicurezza e quelle igienico-sanitarie”. Sono ben 10 le classi dell’Agrario trasferite in via Caso, facendo aumentare di oltre 200 persone la popolazione scolastica presso l’Industriale.
Quale sicurezza per questo gran numero di alunni e per i loro professori?
Il sindaco di Piedimonte e l’Assessore Leuci attendono, ma con essi, è tutto il comprensorio ad attendere risposte concrete e serie nei confronti della giovane popolazione che abita queste scuole.