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La qualità del cibo in Alto Casertano. Ecco come far crescere sani i nostri bambini

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Il convegno del Gal lancia la seconda edizione di Ri-Facciamo Merenda, il progetto di educazione alimentare che vedrà coinvolti alcuni istituti scolastici del territorio. Si parte il 10 febbraio da Teano

IMG_7174Educare i bambini dell’Alto Casertano, attraverso la dimensione del gioco, ad una sana e corretta alimentazione che privilegi il consumo dei prodotti tipici del territorio. E’ questa la mission del progetto “Ri-Facciamo Merenda”, presentato a Piedimonte Matese.
Il progetto promosso e curato dal GAL Alto Casertano, che lo scorso anno ha celebrato il ventennale della sua fondazione, si colloca nell’ambito del PSL (Piano di Sviluppo Locale) “Alto Casertano – Giardino di Terra di Lavoro”, finanziato con risorse del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2007/2013 della Campania.
“La finalità di ‘Ri-Facciamo Merenda’ è perfettamente in linea con il leitmotiv del nostro PSL, vale a dire il miglioramento della qualità della vita dei residenti nel nostro territorio, che racchiude ben 48 comuni e si caratterizza per una forte identità” ha affermato il presidente del GAL Alto Casertano, Ercole de Cesare. “La nostra strategia di sviluppo – ha aggiunto – ha come obiettivo principale la valorizzazione e l’integrazione delle risorse turistico, paesaggistico-ambientali ed agroalimentari del territorio”.

I prodotti tipici dell'Alto Casertano: la tabella fa parte del materiale inserito nei 5mila kit in distribuzione presso le scuole individuate per il progetto
I prodotti tipici dell’Alto Casertano: la tabella fa parte del materiale inserito nei 5mila kit in distribuzione presso le scuole individuate per il progetto

Il progetto “Ri-Facciamo Merenda”, che riprende ed amplia l’iniziativa attuata dal GAL nel 2005, si rivolge ai bambini in età scolare dei 48 comuni dell’Alto Casertano, alle loro famiglie ed insegnanti.
“Il progetto – ha commentato il coordinatore del GAL, Pietro Andrea Cappellamira, attraverso la riscoperta dei prodotti della nostra terra, a far sì  che le nuove generazioni dell’Alto Casertano mettano al bando cattive abitudini alimentari, come il consumo di merendine, snack e bevande zuccherate. Si tratta di abitudini non salutari perché, com’è stato ampiamente dimostrato, favoriscono l’aggravarsi del sovrappeso e dell’obesità”.
Da un’indagine condotta in collaborazione tra Ministero della Salute e le Regioni, è emerso che, in Campania, il 21% dei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni risulta obeso, il 28% sovrappeso e solo il 51% risulta normopeso o sottopeso. Un dato preoccupante, se si considera che il 60% dei bambini e degli adolescenti obesi corre il rischio di restare tale anche in età adulta e che l’obesità e il sovrappeso in età evolutiva tendono a favorire lo sviluppo di gravi patologie, quali il diabete e le malattie cardiovascolari.
Educare ad una sana e corretta alimentazione è una responsabilità importante per genitori, insegnanti, dirigenti scolastici; per questo motivo le scuole saranno il luogo privilegiato di questo progetto: uno dei primi obiettivi è quello di introdurre nelle mense scolastiche l’utilizzo di prodotti a “km 0”, dunque di esclusiva provenienza del territorio.
A spiegare nel dettaglio il valore e la funzionalità del progetto, Gennaro Di Vincenzo,  project manager. Perchè da un punto di vista didattico l’argomento possa risultare convincente e significativo per i bambini coinvolti nel progetto, è stato predisposto un kit informativo e formativo con fumetti (di cui è protagonista la famiglia Matesini) e immagini di forte impatto attraverso i quali sarà più facile comunicare il messaggio del progetto. Presso le scuole individuate saranno organizzati giochi e incontri sul tema dove saranno protagonisti gli alunni, e le loro abitudini alimentari.

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